Una lunga lista di reati da depenalizzare: tra gli altri, atti osceni, abuso di credulità popolare, noleggio di materiale coperto da copyright e la guida senza patente.
Insomma, nelle intenzioni del governo – contenute nella legge delega sulla depenalizzazione autorizzata nel 2014, in scadenza il prossimo 17 gennaio – c’è la volontà di cancellare questi reati trasformandoli in semplici illeciti amministrativi.
Ma proprio l’ipotesi di non ritenere più reato la guida senza patente, a meno che non ci sia recidiva, ha aperto il fronte delle discussioni tra favorevoli e contrari.
Oggi, il codice della strada prevede la sanzione penale dell’ammenda (da 2.257 a 9.032 euro) per chi guida senza aver conseguito l’esame e per chi circola con la patente scaduta.
Secondo lo schema di decreto legislativo del governo, invece, chi sarà “beccato” a guidare senza patente per la prima volta non dovrà più affrontare il processo penale, ma dovrà pagare una sanzione salatissima che andrà dai 5mila ai 30mila euro. Su questa pesante sanzione il governo punta tutta l’efficacia della misura, dato che – a conti fatti – i processi penali per guida senza patente si chiudono normalmente con la prescrizione e, dunque, non hanno svolto la funzione deterrente che gli si richiedeva.
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Ma in caso di recidiva, ovvero se l’automobilista viene scoperto, nell’arco di un biennio, una seconda volta alla guida senza patente, il decreto prevede l’arresto fino a un anno e il calcolo della recidiva.