Chiunque sia allergico a un ingrediente o a una sostanza corre un pericolo per la propria salute se ordina da un sito di e-commerce che non ha seguito la regola di segnalare l’allergene presente tra gli ingredienti prima del termine della procedura di acquisto.
Questo è il primo rischio che si corre. Poi ci sono quelli di subire una frode o di vedersi carpiti i propri dati per diventare l’inconsapevole autore di una frode.
È il commissario Roberto Giurì, della Polizia postale, a spiegarci i retroscena degli acquisti online… incauti.
Innanzitutto gli acquirenti sottovalutano il fatto che ci sono delle regole per la vendita online e, se il commercio online va bene per i settori del turismo o per quello editoriale, la foga di fare affari a volte non fa sorgere il sospetto che ci sia qualcosa di strano, ad esempio se un bene costa troppo poco rispetto al prezzo di mercato o se il venditore ha molta fretta di disfarsi del bene. E poi a volte ci si fida in modo superficiale dei gruppi sui social (. Un esempio facile facile di quanto si sia ingenui? I giochi, i quiz divertenti che si fanno sui social network. Lo scopo – ci informa il commissario – è quello di carpire notizie personali e dati (cosa ti piace fare? Cosa fai? Come ti comporti in questa situazione?) che poi verranno usati contro l’inconsapevole “giocatore”. Rubare l’identità in questo modo è facile ed è il presupposto di qualsiasi truffa.