L’allarme è suonato ancora una volta prima negli Usa: anche sui motori di grossa cilindrata Volkswagen, Audi e Porsche di nuova produzione (2014-2016) sarebbe stato installato il software per “truccare” le emissioni inquinanti. A finire nel mirino dell’Epa, l’Agenzia di protezione ambientale statunitense, la stessa che ha scoperto il dieselgate, i motori di 3.000 di cilindrata installati sui seguenti modelli: l’Audi A6 Quattro, A7 Quattro, A8 e A8L, Q5, la Porsche Cayenne e la Volkswagen Touareg. L’altra novità è l’anno di produzione: secondo l’Epa anche le produzioni attuali e quelle per l’anno prossimo avrebbero il famoso catalizzatore per ridurre, in fase di test, le emissioni di ossidi di azoto (NOx). Sarebbero 10mila in tutte le vetture coinvolte negli Stati Uniti.
Wolfsburg nega tutto
Il gruppo di Wolfsburg ha smentito la presenza “del software sui motori V6” e ha respinto le nuove accuse dell’Epa. Volkswagen ha sempre sostenuto che le nuove produzioni, 2015-2016, non rientravano nello scandalo del dieselgate. Tanto è vero che nel comunicato diffuso il 23 settembre da Volkswagen Italia si legge: “Uno scostamento rilevabile tra i risultati di emissione allo scarico ottenuti al banco di prova e le condizioni di guida reali è stato riscontrato esclusivamente per una famiglia di motori diesel precedenti all’omologazione Euro 6 e Volkswagen sta lavorando intensamente per eliminare questa deviazione attraverso l’adozione di adeguate contromisure tecniche”. Se il produttore tedesco dovesse essere smentito sul coinvolgimento dell’Euro 6, la fiducia nei confronti di Volkswagen, già minata dal dieselgate, crollerebbe definitivamente.
L’Epa da parte sua conferma la notizia dei nuovi modelli coinvolti nello scandalo “emissioni truccate” tanto da precisare: “Abbiamo prove flagranti delle viloalzioni e le abbiamo acquistite grazie ai nostri test”. Chi avrà ragione? I precedenti depongono a favore dell’Agenzia americana per la protezione ambientale.
Mdc presenta nuovi esposti
Intanto in Italia il Il Movimento difesa del cittadino ha inviato nuove denunce all’Antitrust e alle procure di Torino e Verona sullo scaldalo dieselgate che, si legge in una nota, “continua ad allargarsi a macchia d’olio e oggi travolge anche la Porsche”.
“Mentre in Europa ed in Italia si temporeggia vergognosamente sullo scandalo Volkswagen – dichiara Francesco Luongo, vicepresidente Mdc – negli Stati Uniti l’Epa ha appena scoperto e denunciato la presenza del software truffa su nuovi modelli. I consumatori che hanno acquistato prodotti difformi dalle caratteristiche tecniche di inquinamento ambientale promesse e garantite e che ancora sono in attesa di una risposta, sollecitiamo le autorità competenti a un intervento più tempestivo a tutela di tutti i proprietari italiani dei veicoli coinvolti per la verifica delle ipotesi di reato per frode in commercio e disastro ambientale”.
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