Un regalo per le banche, un danno per i consumatori e un colpo letale alla concorrenza sui mutui. Sono queste le conseguenze che provocherà il recepimento della direttiva 4/2014/17 con la quale la Ue chiede agli stati membri, entro il 21 marzo 2016, di introdurre o reintrodurre a seconda delle legislazioni nazionali la penale sull’estinzione anticipata dei finanziamenti ipotecari, un balzello eliminato in Italia nel 2007 con la prima lenzuolata varata dell’allora ministro dello Sviluppo economico Pier Luigi Bersani. La norma prevista dalla legge 40 del 2 aprile 2007 ha abolito progressivamente le penali a carico dei mutuatari che estinguono prima della scadenza il mutuo aprendo la strada alla “portabilità ” dei finanzimenti ipotecari con la cosiddetta surroga che ha permesso a migliaia di consumatori di trovare un mutuo a condizioni più convenienti presso un altro istituto di credito.
L’Abi in agguato da tempo
La norma Bersani non solo ha favorito i consumatori ma ha aperto il mercato dei mutui alla concorrenza tanto che gli ultimi dati di mercato dicono che le surroghe rarppresentano circa il 60% delle nuove sottoscrizioni mutui. Nonostante gli effetti positivi anche per gli istituti di di credito, esattamente un anno fa l’Abi, l’Associazione bancaria italiana chiedeva di reintrodurre la penale per estinzione anticipata dei mutui fondiari in caso di richiesta di surroga. Insorsero le associazioni dei consumatori a difesa della portabilità dei mutui e la richiesta, più o meno velata, al governo non ebbe seguito. Ora di fronte al recepimento della direttiva 4/2014/17 torna “l’allarme” per i mutuatari e Adusbef e Federconsumatori in un nota congiunta denunciano “l’Europa delle banche che taglia ancora una volta i diritti di coloro che sottoscriveranno un mutuo, chiedendo all’Italia di tornare indietro di 8 anni con l’applicazione di una norma ‘armonizzatrice’, che ha la finalità di ‘armonizzare’ gli esclusivi i profitti delle banche”.
La palla al governo
Quello che “dovrebbe essere un modello per il mercato dei finanziamente ipotecari nella Ue” rischia di essere smantellato, accusano le due associazioni dei consumatori che chiedono al governo di recepire la direttiva senza reintrodurre “l’odiato balzello” che assesterà ” un duro colpo ai diritti e alla legalità nei rapporti contrattuali, ripristinando patti leonini e ordinarie vessazioni nei rapporti con gli utenti dei servizi bancari, finanziari, assicurativi”.
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