#NoCastaDay, le ragioni delle parafarmacie e il niet delle lobby

Si arricchisce il dibattito in vista del No casta day (8-9-10 settembre, Palazzo Montecitorio), in vista della riapertura dei lavori sul Ddl concorrenza. Dopo la pubblicazione del nostro editoriale e il contributo di Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia ora è la volta di Davide Gullotta, presidente della Federazione nazionale parafarmacie italiane.

 

Tre giorni di presidio davanti a Palazzo Montecitorio per tutelare il nostro futuro e quello di migliaia di professionisti danneggiati dalle politiche del governo Renzi. Nei giorni 8, 9 e 10 settembre, la Fnpi, la Federazione nazionale parafarmacie italiane sarà presente simbolicamente alla ripresa dei lavori del ddl Concorrenza: così come è il testo rafforza unicamente le posizioni dominanti di alcune delle più influenti lobbies italiane.

Nel nostro paese tutti parlano di liberalizzazioni. Ci si riempie la bocca: ma alla prova dei fatti puntualmente si agisce in direzione diametralmente opposta. L’Antitrust, il massimo organo a tutela della concorrenza nelle sue indicazioni annuali al governo quest’anno puntava per il settore dei farmaci su tre fattori imprescindibili: liberalizzazione della fascia C, abbassamento del quorum e numero minimo di farmacie per abitante, dunque non più numero massimo. Dello stesso tenore sono state le dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, il cui dicastero ha fatto da raccordo nella predisposizione del disegno di legge sulla Concorrenza. Le bozze iniziali andavano in tal senso.

Nei fatti, tuttavia, i buoni propositi sono svaniti, schiacciati dal “niet”puntuale delle lobby. Cosa ha partorito il Ddl? L’ingresso di soci di capitale (non farmacisti) nella proprietà delle farmacie. Lo dico molto chiaramente: il capitale non è sempre negativo, anzi. In  molte occasioni è utile a rivitalizzare un settore in crisi. Ma non nel contesto della farmacia e dei farmacisti italiani. Valorizzare il capitale senza guardare all’esperienza e alla professionalità dei nostri laureati significa unicamente svilire una professione senza in alcun modo favorire la concorrenza. Significa semplicemente creare oligopoli, regalare un mercato chiuso,  protetto e retto da leggi di stampo medievale alle grosse catene, possibilmente estere, che si ritroverebbero facilmente a controllare tutta la filiera del farmaco.

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Sarà una tre giorni gestita insieme ai colleghi della Mga, la Mobilitazione generale avvocati, con cui è nata per la prima volta la solidarietà tra categorie professionali. Il presidio della Fnpi avrà luogo nello stesso giorno del “no casta day”. Una coincidenza significativa, dopo tanti anni di protagonismi e frammentazioni, che anche altre sigle sposino l’idea che l’unione fa la forza.