Pensionati e lavoratori che avevano investito tra i 1.500 e i 2.000 euro a testa e che rischiano ingenti riduzioni del capitale investito. Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) assiste i cittadini coinvolti nel crac della Banca di Credito Cooperativo Brutia e segnalerà nei prossimi giorni la situazione alla Banca d’Italia.
In seguito al commissariamento avvenuto nel dicembre dello scorso anno della banca calabrese, l’associazione, attraverso la sua sede di Cosenza, aveva provveduto a interpellare il commissario della Banca Angelo Pio Gallicchio per avere chiarimenti, ma gli incontri sono stati sempre disattesi. Mdc vuole vederci chiaro sul destino delle quote versate dai circa 1.800 soci, tra cui lo stesso responsabile della sede locale che da tempo si sta battendo sulla vicenda e a cui hanno tolto anche il fido.
“Negli ultimi anni si sono susseguiti diversi casi come questo in Calabria, – dichiara Giorgio Durante, responsabile della sede di Mdc Cosenza – Banche commissariate e poi liquidate senza che sia stato fatto nulla per poterle salvare, non possiamo che chiederci quale sia il ruolo dei commissari e perché ci sia tanto silenzio alle richieste di rimborso avanzate dai soci che, ricordiamolo, sono solo piccoli risparmiatori”.
“Chiederemo alla Banca d’Italia intervenire e fare chiarezza, – conclude Antonio Longo, presidente Mdc – è necessario che si verifichi l’ammontare e la destinazione del denaro concesso in prestito dai soci, quindi eventuali responsabilità in capo ai precedenti amministratori o altri soggetti da identificare. Ma è necessaria soprattutto la trasparenza nei confronti dei cittadini che devono essere informati sul destino delle quote associative oltre che nei confronti del nostro rappresentante che non può essere penalizzato per la sua battaglia”.