Le bollette scadute non saranno più un incubo per gli utenti dell’energia elettrica e il gas. L’Autorità, infatti, ha aperto alla possibilità di rateizzazione anche a favore di chi ha visto scadere i termini per il pagamento della fattura. La delibera 258/2015/R/ prevede che i clienti serviti in maggior tutela potranno richiedere il pagamento a rate delle bollette anche entro i 10 giorni successivi alla scadenza della fattura, ovvero entro 30 giorni dalla sua emissione (finora erano 20 giorni).
Ma le garanzie a tutela di chi proprio non riesce a fare fronte all’appuntamento bimestrale – lo 0,79% delle forniture domestiche di energia elettrica (fonte Unirec) – non finiscono qui. Le nuove disposizioni del Garante prevedono l’obbligatorietà della comunicazione di messa in mora per tutte le fatture non pagate anche per quelle scadute nel periodo in cui è già in corso una precedente procedura di mora.
Se non c’è la comunicazione di messa in mora il venditore non potrà richiedere la sospensione della fornitura. L’obiettivo dell’Aeeg è quello di evitare il black out in caso di morosità se il cliente non ha ricevuto in tempo utile la comunicazione riferita a ciascuna fattura non pagata. Per rendere più effettivo questo obbligo a carico dei gestori, l’Aeeg ha previsto un sistema di rimborsi:
- 30 euro se la fornitura viene sospesa per morosità ma senza previo invio della comunicazione di messa in mora tramite raccomandata;
- 20 euro se la fornitura viene sospesa per morosità dopo l’invio della raccomandata ma senza il rispetto delle tempistiche previste.
Si tratta di un deciso cambio di rotta dell’Autorità rispetto a quando, per azzerare il rischio di insolvenza da parte degli utenti, proponeva la creazione di una black list in cui raccogliere i “cattivi” pagatori. Fortemente osteggiata dalle associazioni dei consumatori, l’idea dell’Aeeg è naufragata e ha prevalso una logica tutt’altro che punitiva.