Cerimonia in pompa magna per la presentazione del nuovo marchio, centinaia di milioni di investimenti, annunci di nuove rotte dal sapore orientale da esplorare… E 80 persone lasciate senza informazioni né alcun tipo di assistenza nella notte tra il 7 e l’8 giugno all’aeroporto di Malpensa. Parliamo di Alitalia e della vicenda che ha visto protagonisti i passeggeri del volo Berlino − Torino Caselle che, per un problema tecnico sulla pista dell’aeroporto piemontese, è stato dirottato su Milano Malpensa.
“ARRANGIATEVI”
Una volta atterrati a Milano, però, per i passeggeri inizia l’incubo. Ad aspettarli non c’è nessuno dell’ex compagnia di bandiera, solo un operatore dell’aeroporto che li invita a ritirare i bagagli. Peccato che la maggior parte di loro avrebbero una coincidenza da prendere, in partenza da Torino. È il caso di Luigi Pocaterra, volto noto per essere uno dei due fratelli – notai di “Affari Tuoi” (il programma “dei pacchi” di Rai 1), che abbiamo intervistato: “Ero con mio figlio – ci racconta – sul volo Alitalia che nella tratta Berlino-Torino utilizzava un aereo Air Berlin; verso le 20 di ieri sera è atterrato a Malpensa per un problema tecnico sulla pista dell’aeroporto di Caselle. Io e mio figlio, e la stragrande maggioranza degli altri passeggeri, alle 21 avremmo dovuto imbarcarci per Fiumicino. Invece, una volta a Malpensa ci hanno detto di ritirare il bagaglio e poi siamo stati quasi due ore senza alcun tipo di informazione“. Due ore concitate, in cui i cittadini consumatori hanno iniziato giustamente a spazientirsi: “Al banco Alitalia non c’era nessuno, allora è venuto un responsabile dell’aeroporto che ha allargato le braccia dicendo: ‘Vi dovete arrangiare da soli’, in quanto non era previsto alcun piano di assistenza ai passeggeri. Da qui ad alzare i toni della discussione il passo è stato breve, tanto che è dovuta intervenire la forza pubblica a calmare gli animi”.
ABBANDONATI
E agli agenti delle forze dell’ordine, i cittadini vittime di un disservizio di cui non hanno alcuna responsabilità hanno posto le loro rimostranze. Tra i presenti c’era anche una donna incinta che non ha ricevuto alcun tipo di assistenza, come completamente soli sono rimasti tutti gli altri. Ciò che colpisce è la completa assenza di Alitalia in questa vicenda. Nella città dell’Expo, alle 8 di sera, è possibile che non ci sia un addetto alle informazioni e che nessuno abbia pensato di organizzare un piano di soccorso?
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INTTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO
Qualunque compagnia al mondo, pur non potendo garantire un immediato volo sostitutivo, perlomeno offre un pernottamento in albergo e il servizio navetta per raggiungerlo. Senza contare che Torino non è poi così lontana e sarebbe stato possibile predisporre un bus pronto su cui far salire i passeggeri una volta atterrati. E invece sono stati lasciati tutta la notte accovacciati sulle scomode poltrone dell’aeroporto di Milano, senza cibo né acqua. Ma “la cosa più grave – secondo il Notaio Pocaterra – è l’interruzione di pubblico servizio: si tratta di un reato penale e l’abbiamo fatto presente alle forze dell’ordine. Ora Alitalia rimborsi tutto fino all’ultimo centesimo». E il Notaio di centesimi ne ha spesi parecchi per far ritorno a Roma, dove doveva trovarsi assolutamente stamattina per impegni di lavoro: «Sono riuscito ad acquistare l’ultimo biglietto da Linate per Roma in partenza alle 6.30 di questa mattina, alla modica cifra di 416 euro, mentre mio figlio è dovuto rimanere a Milano. Inoltre il trasferimento in albergo mi è costato 100 euro, che sono stato costretto a dare ad una persona che si è offerta di accompagnarci vicino Linate».
L’associazione dei consumatori Konsumer Italia, che ha reso noti i fatti, annuncia un’azione legale nei confronti della compagnia aerea e una denuncia penale per l’interruzione del servizio. “La tracotanza e la superficialità con cui la ex compagnia di bandiera ha gestito la situazione meriterebbero le dimissioni dei responsabili – commenta il presidente Fabrizio Premuti – Interesseremo della vicenda il ministero competente, Enav, la stessa compagnia, fiduciosi di un chiarimento. Chiunque si sia trovato nelle condizioni sopra descritte può mettersi in contatto con l’associazione, scrivendo ad [email protected]”.