“Giù le mani dal mercato tutelato”. Le associazioni dei consumatori si schierano contro il progetto del governo di abolire le tariffe amministrate di gas ed elettricità contenuto nel disegno di legge Concorrenza in discussione alla Camera. E rilanciano sul terreno delle riforme necessarie a rendere il settore energetico più trasparente e competitivo prevedendo ad esempio un nuovo ruolo per Acquirente Unico e più poteri per l’Autorità dell’energia e il gas.
Tredici associazioni (Acu, Adoc, Assoconsum, Assoutenti, Adusbef, Casa del consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Ctcu Bolzano, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino e Unione nazionale consumatori) hanno presentato oggi un documento per ribadire il loro dissenso al superamento del regime di maggior tutela nel settore energetico, ovvero la cancellazione delle tariffe amministrate che fino ad oggi ha permesso di calmierare il mercato e garantito un risparmio ai cittadini rispetto ai prezzi del mercato libero, tuttora meno convenienti di quelli stabiliti trimestralmente dall’Authority.
“Consumatori penalizzati”
Nello specifico le 15 sigle chiedono che vengano rigettati e stralciati dal capo V Energia del ddl 3012 (la legge annuale per il mercato e la Concorrenza), gli articoli 19, 20 e 21 che prevedono la cessazione del mercato tutelato per i clienti domestici di elettricità e gas a partire dal primo gennaio 2018.
Si legge nel documento: “La scomparsa del mercato tutelato non è una maggiore liberalizzazione del settore (che già è completa: oggi ogni cliente può scegliere una offerta sul mercato libero)” mentre “la cessazione dell’attività dell’Acquirente Unico determinerebbe l’eliminazione di un importante concorrente nel mercato elettrico e quindi una grave regressione della concorrenza, con il risultato di un aumento dei prezzi dell’elettricità per i piccoli consumatori finali (famiglie e Pmi)”. Superare le tariffe amministrate dall’Authority significa eliminare un “benchmark per il mercato” che oggi garantisce risparmio per i consumatori. “Saranno soprattutto i clienti domestici vulnerabili – prosegue il documento – quelli che pagheranno il conto più caro, perché troppo grande è la loro disparità di potere contrattuale rispetto agli operatori. Né la semplice sorveglianza delle Autorità sarà un efficace deterrente a contenere l’aumento dei prezzi: il loro intervento non potrà che avvenire dopo che si siano verificati gli aumenti, quando i consumatori i danni li avranno già subiti”.
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Del resto che l’abolizione del mercato tutelato rappresenti un danno per i cittadini, è la stessa Autorità a confermarlo: già oggi i clienti si trovano a spendere di più nel mercato libero, tanto nel settore elettrico (+16,7%) che in quello del gas (+7,9%).
Più facile cambiare gestore
Accanto alla protesta, c’è poi la proposta e le 15 associazioni propongono di rafforzare il ruolo dell’Acquirente Unico e della stessa Autorità per l’Energia e il gas e misure per rafforzare la mobilità dei clienti.
L’Acquirente Unico, secondo le proposte avanzate dai consumatori, dovrebbe “operare anche sul mercato all’ingrosso del gas per rifornire i propri clienti”, avere maggiori poteri “nell’autodeterminare i prezzi di elettricità e gas” proponendo ai propri clienti offerte non solo “trimestrali” ma anche “a prezzo fisso per 1 o 2 anni, a prezzo spot o da energia interamente rinnovabile” come fanno oggi i fornitori del mercato libero. Per consentire una maggiore mobilità dei clienti nella scelta dei fornitori, le 13 sigle propongono di “migliorare il processo di gestione del cambio di fornitore dando piena funzionalità al Sistema informativo integrato” evitando così ad esempio che il distributore non comunichi in tempi ragionevoli al nuovo venditore i dati di lettura del contatore al momento dello switching.
Ma c’è chi dice sì
Con una posizione diversa dalle 15 associazioni si schierano Adiconsum e Altroconsumo per le quali il superamento del mercato tutelato deve avvenire attraverso una piena liberalizzazione del settore energetico. “Il mercato tutelato dell’energia ha avuto un ruolo storico positivo innegabile – spiega Pietro Giordano, presidente nazionale di Adiconsum – è tempo, però, che si realizzi la piena liberalizzazione del mercato dell’energia, ridefinendo il ruolo anche dell’Acquirente Unico che non può essere quello di un competitor pubblico con aziende private sul mercato, ma deve diventare invece sempre di più uno strumento operativo dell’Authority che garantisca concorrenza e abbassamento dei prezzi in bolletta”. Favorevole all’abolizione del mercato tutelato è Altroconsumo: “Eliminare il servizio di tutela, dando vita a un mercato davvero libero, potrebbe offrire reali opportunità di risparmio e di migliore qualità nel servizio per i cittadini. Serve cambiare, ma solo se, nel frattempo, il sistema viene riformato per essere davvero concorrenziale”.