Separazioni e divorzi, si concilia

Couple sitting on couch listening to therapist

Risolvere i conflitti fuori dalle aule del tribunale? Il governo ci prova, lanciando alcune misure alternative alla via giudiziaria.
 Una strada che in Italia prova a ribaltare – soprattutto con la negoziazione assistita dagli avvocati – la logica dello scontro tra le parti, tanto che lo stesso decreto giustizia definisce il nuovo strumento “un accordo mediante il quale le parti convengono di cooperare in buona fede e con lealtà per risolvere in via amichevole la controversia tramite l’assistenza di avvocati iscritti all’albo”.

Nel decreto viene regolamentata la negoziazione che è obbligatoria su: risarcimento del danno da circolazione, domande di pagamento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti i 50mila euro e non riguardanti diritti del prestatore di lavoro, diritti indisponibili e controversie assoggettate alla disciplina della mediazione obbligatoria.
La negoziazione facoltativa riguarda, invece, separazioni e divorzi. In questo modo i coniugi, assistiti da almeno un avvocato per parte, possono conseguire una soluzione consensuale di separazione personale, divorzio e modifica delle condizioni di separazione e divorzio. Anche in presenza di figli.

Anche in questo caso il nostro servizio Chiedilo al Test mette a disposizione degli utenti un avvocato in grado di rispondere alle domande dei nostri lettori. Basta riempire il formulario con i propri dati per inoltrare i quesiti e ricevere risposta.

 

Ecco le prime domande con le relative risposte

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L’assistenza degli avvocati ai coniugi è sempre obbligatoria nella negoziazione assistita?

No, nei casi di consensualità (separazione con- sensuale, divorzio congiunto e modifica consensuale delle condizioni di separazione o divorzio) è facoltativa (art. 12 decreto giustizia).

In questi casi come si fa da soli?

I coniugi, in autonomia, inviano al sindaco del loro Comune di residenza, le dichiarazioni di volersi se- parare o di voler divorziare secondo le condizioni tra loro concordate (art. 12, comma 3). Il sindaco li convoca non prima di 30 giorni per confermare l’accordo. La mancata comparizione equivale alla mancata conferma dell’accordo.

Se una coppia di fatto con prole si separa, può usare negoziazione assistita per tutelare i figli?

No. La negoziazione non si applica all’affidamento e al mantenimento di figli di coppie non coniugate.

In caso di divorzio assistito si può inserire nell’accordo un trasferimento immobiliare?

No. La legge esclude i patti di trasferimento patri- moniali. Vanno inseriti nelle condizioni della procedura giurisdizionale, trascrivendo nei registri immobiliari il provvedimento omologato dal pm.

Che ruolo hanno gli avvocati nella negoziazione?

Sono chiamati a essere non solo difensori, ma anche negoziatori e conciliatori. Hanno, poi, il potere di autenticare e certificare le sottoscrizioni delle parti, la dichiarazione di mancato accordo; devono comportarsi secondo lealtà e tenere riservate le informazioni ricevute nella procedura e non possono utilizzarle nell’eventuale giudizio; infine, devono trasmettere entro 10 giorni l’accordo all’ufficiale dello stato civile del Comune.

Che controlli effettua il pubblico ministero?

Quelli di “regolarità” per le coppie senza figli minori o incapaci o non economicamente autosufficienti. Nelle altre ipotesi, l’accordo deve essere inviato alla procura entro 10 giorni e il pm lo autorizza se le condizioni sono nell’interesse dei figli.

E se l’accordo non supera il controllo del pm?

Il pm lo trasmette entro 5 giorni al presidente del tribunale che fisserà, entro 30 giorni, un’udienza per la comparizione delle parti. A questo punto, il presidente potrebbe decidere di omologare comunque l’accordo o invitare le parti a modificarlo accogliendo i rilievi del pm, oppure ancora aprire la fase contenziosa.