In tutta l’Asia, 30 milioni di cani e 10 milioni di gatti vengono uccisi brutalmente per la loro carne ogni anno. L’organizzazione internazionale per la protezione degli animali, Humane Society International (HSI) è impegnata in Cina, Corea del Sud, Indonesia e Vietnam per porre fine a questa crudeltà. Nella maggior parte dei paesi coinvolti, le vittime sono animali da compagnia o randagi, rubati alle loro famiglie o dalle strade. In Corea del Sud, invece, i cani vengono allevati e tenuti in condizioni spaventose, in piccole gabbie, senza cibo, acqua o riparo, nei circa mille allevamenti rimasti.
Contrariamente a ciò che si pensa, la maggior parte delle persone in Asia non mangia carne di cane o di gatto e l’opposizione, da parte delle popolazioni locali, a questo commercio è in forte aumento a causa della sua inaudita crudeltà, criminalità e pericolosità per la salute umana, legata alla trasmissione di zoonosi. Il consumo di carne di cane è in costante calo in Corea del Sud ed è già vietato o severamente limitato a Hong Kong, Singapore, Taiwan, in Tailandia e nelle Filippine. Nel 2018, la capitale indonesiana e quella vietnamita hanno messo fine al commercio di carne di cane e più recentemente, nell’aprile 2020, anche le città cinesi di Shenzhen e Zhuhai hanno vietato il consumo di carne di cane e di gatto.
Insieme ad associazioni e attivisti locali, HSI fa pressione affinché questo commercio ingiusto e crudele venga dichiarato definitivamente illegale e lavora, nel frattempo, per risparmiare gli animali da un triste destino. In Corea del Sud sempre più allevatori di cani da carne sono in cerca di una via d’uscita. Dopo aver lanciato nel 2015 un programma per aiutarli nella transizione ad occupazioni alternative, HSI è già riuscita a chiudere sedici allevamenti, salvare oltre 2.000 cani e trovare loro nuove famiglie negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito. Gli accordi presi con gli allevatori hanno carattere legale e prevedono la distruzione delle gabbie, in modo che non vengano mai più utilizzate per allevare cani o altri animali. Inoltre, HSI sviluppa assieme a loro un business plan per aiutarli ad avviare una nuova attività. Con il modello proposto, l’organizzazione si pone l’obbiettivo di accelerare la fine di questa controversa e crudele industria, dimostrando al Governo coreano che con un aiuto concreto agli allevatori coinvolti, il cambiamento è possibile.
Attualmente, la squadra di salvataggio di HSI ha identificato un altro allevamento di cani da carne ad Haemi, in Corea del Sud, dove più di 170 cani destinati al macello soffrono enormemente. Qui si trovano molte cagnoline in gravidanza e cani affetti dalla rogna. Sono rinchiusi in gabbie molto strette oppure incatenati, alcuni in piedi nel fango. Mentre il team locale ha negoziato la chiusura e ha portato cibo e sottoposto gli animali a vaccinazioni e controlli veterinari, il resto della squadra di esperti di HSI, provenienti dagli Stati Uniti, ha dovuto affrontare il periodo di quarantena obbligatoria. Adesso sono finalmente pronti ad iniziare le delicate operazioni di salvataggio. Per avere aggiornamenti sul loro lavoro, in diretta dal campo, basta seguire HSI Italia su Facebook e su Instagram.
Chiudere un allevamento di questo tipo e portare a termine un salvataggio internazionale di decine, a volte centinaia, di cani, seguito da un programma di riabilitazione e adozione di animali fortemente traumatizzati, è un’impresa enorme che richiede personale qualificato, pianificazione, coordinamento e supporto economico. Il COVID-19 ha reso queste azioni ancora più difficili e dispendiose. Aiutare Humane Society International a chiudere definitivamente questo e molti altri allevamenti e combattere la crudeltà sugli animali in tutto il mondo è possibile. Ogni donazione permetterà di portare cibo, cure e cucce sicure, contribuirà alle spese del trasporto aereo verso le famiglie adottive e farà la differenza per questi e per molti altri animali, vittime di crudeltà e sfruttamento.
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Per donare: donate.hsi-europe.org/salviamo170cani.
