Da domani sabato 3 ottobre scatta l’obbligo nel Lazio di indossare la mascherina all’aperto, un’ordinanza già in vigore in Calabria, Campania e in una serie di città: Foggia, La Spezia, Genova e Bologna. La disposizione non varrà per chi fa attività motoria, per i bambini di età inferiore a 6 anni e per chi è allergico.
L’uso obbligatorio della mascherina è motivato dall’impennata di nuovi casi di Covid-19 e lo stesso governo, per bocca del sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, non esclude di estendere a tutta Italia l’obbligo di indossare le protezioni facciali.
“Le monouso se lavate non perdono potere filtrante”
Sulle mascherine monouso, le cosiddette chirurgiche, arriva uno studio del Centre national de la recherche scientifique, il Cnrs francese, che dimostra come “se lavate fino a 10 volte a 60 gradi in lavatrice con il detersivo non perdono il potere filtrante“. Un risultato che smentirebbe il fatto che dopo 4 ore devono essere gettate nei rifiuti indifferenziati, con l’inevitabile impatto sull’inquinamento. “Da questi dati – scrive il mensile francese dei consumatori Que Choisir – sembra possibile riutilizzare le monouso dopo averle lavate in lavatrice a meno che non presentino evidenti segni di deterioramento dopo l’uso. Certo, occorre stare attenti a raccoglierle in un sacchetto separato e non lasciarle in giro in attesa di iniziare il bucato”.
Come sceglierle e come proteggerle
Le mascherine chirurgiche (costo imposto di 50 centesimi l’una) possono essere di tre tipi:
Tipo I: efficacia di filtrazione batterica superiore al 95%.
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Tipo II: efficacia di filtrazione batterica superiore al 98%.
Tipo R: la normativa europea prevede anche un test di resistenza alla proiezione, in base al quale le mascherine possono essere di tipo IR e IIR. Le mascherine IIR sono quelle più resistenti.
Dove si conservano le mascherine – monouso o di comunità? Secondo indicazioni riportate dal mensile dei consumatori Bon a Savoir, “se riutilizzate rapidamente possono essere anche tenute in mano o posizionate sull’avambraccio“. Meglio riporle in un sacchetto di carta o di plastica mentre da evitare la tasca perchè non c’è troppa ricircolo d’aria. L’ideale? Attacarle a un gancetto, sospese, facendo attenzione a che il tessuto non tocchi alcuna superficie.