Sul caso che a partire dall’Alto Adige ha sollevato un polverone tra gli ambientalisti in Italia e Germania, sembra arrivare una pietra di pacificazione: un comunicato stampa pubblicato sul sito della Provincia autonoma di Bolzano, ha annunciato che l’assessore provinciale Arnold Schuler, insieme ai frutticoltori dell’Alto Adige, è intenzionato a ritirato le accuse contro Karl Bär e Alexander Schiebel, denunciati per diffamazione solo per aver informato i cittadini sui rischi per la salute e l’ambiente dell’uso massiccio dei pesticidi che fa l’agricoltura intensiva nel territorio in questione.
Gli avvocati: “Soddisfatti della notizia”
L’avvocato Nicola Canestrini, che insieme a Francesca Cancellaro difende gli imputati, ha dichiarato, come riportato sul portale Villaggio Globale: “Siamo naturalmente molto soddisfatti della notizia, ancora da confermare: da quanto riportato sembra che l’assessore Schuler si sia trovato costretto a ritirare le querele senza condizioni. Domani, durante la prima udienza chiariremo se tutte le oltre 1600 accuse penali sono state effettivamente ritirate, e se del caso metteremo a verbale le nostre richieste per l’accettazione della remissione. Tuttavia, il processo sulla presunta violazione del marchio è ancora in corso e gli imputati proveranno con i fatti che critica e ironia non costituiscono reato. Per quanto riguarda presunte “trattative segrete” e pettegolezzi simili, chiunque sa o dovrebbe sapere che i contatti informali (peraltro riservati) hanno rilievo giuridico solo se c’è un accordo fra tutti i coinvolti: nel caso concreto, gli interlocutori non sono stati neppure in grado di esibire le procure speciali per tutti i querelanti”.
I commenti dei querelati
Karl Bär, referente per le politiche agricole e commerciali dell’Umweltinstitut: “Se questo scandaloso processo bavaglio troverà una conclusione rapida e positiva, potremmo festeggiare una piena vittoria per la libertà d’espressione in Europa. È probabile che la notizia della possibilità di far fallire una querela temeraria, in anticipo rispetto alla prima udienza, grazie alla pressione pubblica e a un controllo da parte della società civile si diffonda tra i potenziali querelanti e tra le potenziali vittime di tali cause. Se siamo riusciti a fare la nostra parte con un tale risultato, avremo ottenuto molto più che non la fine di un processo contro di noi”. Per Alexander Schiebel, autore del libro-denuncia “Il miracolo di Malles”, “La straordinaria ondata di solidarietà che da tutto il mondo si è abbattuta sull’Alto Adige/Südtirol può aver indotto l’assessore provinciale Schuler a ripensare radicalmente la sua posizione. Tuttavia non ci rallegreremo troppo presto, ancora non sappiamo se tutte le accuse sono state ritirate. Solo quando questo avverrà e quando tutti gli imputati saranno stati assolti potremo tirare un sospiro di sollievo. Fino ad allora, resteremo vigili”.