L’estate ci fa pensare a sole, caldo, luce, vita all’aria aperta ed è sinonimo di vacanze e spensieratezza. Ma non per tutti è così. Nel mondo ci sono circa 40 milioni di persone che soffrono di fobie, attacchi d’ansia e paure irrazionali e tra le più comuni ci sono proprio quelle legate all’estate. Si tratta principalmente di paure irrazionali e vanno dall’agorafobia (la paura di stare all’aperto) di cui soffrono in Italia circa 700mila persone, all’aracnofobia (la paura dei ragni, che in estate sono attivissimi) alla paura degli insetti, l’entomofobia, e delle falene, le farfalle notturne (mottefobia).
C’è chi si dichiara allergico alla luce e al sole, chi teme l’acqua del mare e non osa andare dove non tocca o non vede i propri piedi e, collegate alle vacanze, ci sono la paura dell’aereo e dei treni, quella della scarsa igiene in campeggio, la paura di farsi vedere svestiti al mare, la paura dei boschi (hilofobia), la paura di guidare su strade sconosciute (amaxofobia), quella di salire in luoghi alti che impedisce di gustare anche un semplice panorama (acrofobia). E la lista è ancora lunga e nel numero in edicola (acquista qui la versione digitale) dedichiamo un ampio dossier anche con i consigli per curare questi stati d’ansia.
Ora poi, reduci da mesi di lockdown nelle nostre abitazioni, dove siamo entrati a fine inverno per riuscirne quasi in estate, l’arrivo della bella stagione e del periodo della socialità è quanto mai improvviso e per chi soffre di questi timori la percezione è più forte.
Secondo uno studio pubblicato su Nature nel 2015, le paure nascono dal collegamento di due parti sensibilissime del nostro cervello: il nucleo paraventricolare del talamo, cioè la parte del cervello sensibile alle sollecitazioni esterne, e l’amigdala, il “centro di controllo” delle emozioni, una sorta di snodo nervoso a forma di mandorla posto al centro del nostro cervello. La loro attivazione è fisiologica, perché la paura ci serve a contrastare un pericolo: desta l’attenzione e ci mette in allerta, pronti ad affrontarlo o fuggire. Il problema subentra quando questo allarme scatta inutilmente, quando si aggrava fino a diventare ansia e poi fobia, quando ci blocca e non ci permette di fare ciò che vorremmo e che per tutti i nostri simili è qualcosa di perfettamente naturale.
Le paure irrazionali sono quelle che non hanno ragione di esistere e che derivano da un malfunzionamento che può essere di origine neurologica o psicologica. In questi casi, purtroppo, non si può far finta di nulla e semplicemente evitare ciò che ci fa paura, magari trovando delle scuse perché ci si vergogna di confidare questa “debolezza”; bisogna invece andare da uno specialista che ci risolva il problema una volta per tutte. Ed è più semplice di quanto si creda.
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