Non si placano le polemiche sul prezzo delle mascherine chirurgiche. Dopo che il Commissario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19, Domenico Arcuri, ha fissato il 26 aprile scorso con ordinanza il prezzo del dispositivo di protezione a “0,50 euro, al netto dell’imposta sul valore aggiunto” ovvero a 61 centesimi, in attesa del promesso taglio delll’Iva, Coop fa sapere che ha adeguato da subito il prezzo di vendita, portato da 80 centesimi a 60 centesimi ciascuna.
La protesta di Crai e la risposta di Arcuri
Diversa invece la posizione del gruppo Crai – al quale fanno capo le insegne Crai, Pellicano, Caddy’s, IperSoap, Pilato, Proshop, Risparmio Casa, Saponi e Profumi, Shuki e Smoll – che “”si vede costretto a ritirare dalla vendita, dai negozi del Gruppo, le mascherine chirurgiche” a causa del prezzo imposto massimo di 50 centesimi. “Siamo nell’impossibilità -si afferma- di vendere le mascherine ad un prezzo inferiore al loro costo di acquisto. Confidiamo che il governo voglia risolvere al più presto tale situazione in modo da consentirci di riprendere la vendita delle mascherine in questione”.
Il riferimento è all’accordo siglato il 27 aprile scorso tra il commissario Arcuri, l’Ordine dei farmacisti, Federfarma e Assofarm prevede infatti che al farmacista che avesse acquistato a un prezzo maggiore le mascherine gli verrà “garantito un ristoro e una fornitura aggiuntiva tali da riportare la spesa sostenuta, per ogni singolo dispositivo, al di sotto del prezzo massimo deciso dal governo.
Molto polemico con la posizione del gruppo Crai il Commissario Arcuri: “Questa azienda non ha fatto un contratto con il commissario straordinario, non deve rivolgere a me la domanda”. Così il commissario Domenico Arcuri in video audizione alle Commissioni Finanze e Attività produttive della Camera alludendo al Gruppo Crai che ha annunciato di ritirare dalla vendita le mascherine chirurgiche perché il prezzo calmierato di 0,50 centesimi è inferiore a quello di acquisto da parte dell’azienda.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
Federdistribuzione e Conad: “Vogliamo stesso ristoro previsto per le farmacie”
Federdistribuzione, l’associazione di categoria che rappresenta la Gdo, e Conad, in una nota chiedono lo stesso trattamento economico riservato alle farmacie perchè, scrivono, “le aziende italiane del commercio le hanno comprate a un prezzo più alto“. Pertanto Federdistribuzione chiede al governo: ”
- che venga applicato alle aziende del commercio lo stesso accordo che il governo ha stipulato con le farmacie e quindi assicurando la copertura dei costi sostenuti oltre i 50 centesimi;
- di poter accedere agli stessi fornitori con le medesime condizioni per le prossime forniture così da poter mettere a disposizione dei clienti le mascherine chirurgiche al prezzo definito dall’ordinanza del Commissario straordinario per la gestione dell’emergenza Covid 19, altrimenti le aziende della distribuzione moderna non saranno in grado di fornire questo prodotto ai clienti alle condizioni richieste”.