In fatto di cibo le mamme italiane sono promosse, ma con riserva: se hanno un buon livello di informazione, nella pratica faticano ad imporre ai figli un regime equilibrato (solo 2 su 10 giudicano adeguata l’alimentazione dei figli). A dirlo una ricerca di Doxa realizzata per Unaitalia che svela abitudini e comportamenti delle mamme italiane. Il 90% delle intervistate prepara personalmente i pasti ai bambini mentre 4 su 10, circa due milioni di loro, ammette di avere dubbi su cosa far mangiare ai propri figli, non sa a chi chiedere consiglio, si sente in colpa se non è presente ed è molto preoccupata per il rischio, sempre possibile, che i propri figli prendano cattive abitudini alimentari. E quando hanno un dubbio, subito dopo l’esperto guardano lo smartphone: è infatti il web il luogo a cui 1 mamma su 2 si rivolge quando cerca un’informazione su un alimento.
Pane, pasta e pollo
Gli alimenti che prediligono sono pane e pasta che vengono consumati quasi quotidianamente nel menù dei bambini (da tutti i giorni a 3-4 volte a settimana, rispettivamente, per l’80 e il 90% delle mamme). Molto meno presenti cereali (2,4 volte a settimana in media), riso (1,5) e patate (1,4). Quanto alla carne, le mamme la propongono in media 3 volte a settimana, in particolare la carne bianca che arriva in tavola con maggior frequenza: l’84% lo propone ai propri figli almeno una volta la settimana.
Sempre la colazione ma mai con la tv accesa
Con i bambini gli errori a tavola sono all’ordine del giorno. Quanti genitori riescono, infatti, a non cedere ai pianti dei propri figli che chiedono di mangiare guardando i cartoni animati? Giuseppe Morino, Resp. UO Educazione Alimentare dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, ha raccolto i 5 errori più comuni da evitare:
- Mai saltare la prima colazione, spesso scarsa o carente. Chi ben comincia , è a metà dell’opera.
- I legumi non sono un contorno (come pensa invece 1 mamma su 3), ma un secondo proteico, che va in sostituzione (e non come accompagnamento) a carne o pesce.
- Pasta, pane e patate non vanno abbinati tra loro, meglio proporli separatamente, servendo ad esempio, pasta, riso o cereali a pranzo e patate o pane a cena, cercando di privilegiare il più possibile cereali ricchi di fibre, pasta e pane integrali.
- Non costringere il bambino ad assaggiare un alimento con la forza, porta ad una maggiore avversione per quell’alimento. Sbagliato anche proporre un premio in cambio: è un atteggiamento che non porta il bambino a consumare volontariamente un determinato cibo ma si rischia di sovralimentarlo.
- Non si tiene la tv accesa e non si gioca nel momento dei pasti: i bambini devono essere lasciati liberi di sperimentare e conoscere gli alimenti presenti sulla tavola.