“La sfiducia dei consumatori? Si recupera con la sosteninbilità”. Il professor Mario Morcellini, sociologo della comunicazione, è commissario Agcom e consigliere per la Comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma, e lo abbiamo incontrato per capire come si può uscire da quel clima di incertezza descritto nell’ultimo rapporto Censis. “Si è passati dall’epoca dell’abbondanza a quello della scelta – ci spiega in questa intervista il professor Morcellini – perchè il consumatore diventa sempre più attento nei suoi comportamenti. E questa attenzione si chiama sostenibilità”. La maggiore responsabilità – etica, ambientale e sociale – che i consumatori cercano nelle scelte di acquisto – è, secondo il nostro interlocutore, il valore aggiunto che i consumatori cercano nei prodotti che acquistano.
Una conferma a questa analisi arriva dalla sesta edizione dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy dove è presente un dossier di approfondimento interamente dedicato al tema più in voga del momento: la sostenibilità: sono 19.182 i prodotti sulle cui confezioni sono segnalati claim e informazioni “green” e, nell’anno finito a giugno 2019, hanno sfiorato i 7 miliardi di euro di sell-out (+3,4% rispetto ai 12 mesi precedenti). Il 61% degli intervistati si dichiara molto e abbastanza certo di cambiare le proprie abitudini di acquisto per ridurre il proprio impatto ambientale anche se solo il 20% è pronto a spendere di più per prodotti, alimentari e non, che offrono più garanzie per l’ambiente. Tuttavia quasi il 75% si aspetta molto dalle aziende sul fronte della sostenibilità, richiedendo quindi maggiore impegno. Attualmente, stima Nielsen, solo il 18% dei prodotti sullo scaffale è “eco-friendly“. I prodotti più green sono quelli per la cura della casa, la drogheria alimentare e per la cura della persona. L’assortimento meno sostenibile si riscontra nel fresco (lontano è il km0) e delle bevande.