Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione legislativa che prevede l’istituzione di una banca dati pubblica che contiene tutti gli studi scientifici alla base del procedimento di un’autorizzazione all’immissione in commercio di un alimento. Il provvedimento dovrà passare il vaglio del Consiglio dei ministri europeo per poi entrare in vigore.
I cittadini europei, dunque, avranno accesso agli studi scientifici e l’Efsa non potrà più opporsi alla loro pubblicazione come accaduto in passato con il glifosato. La nuova norma, infatti, risponde alle preoccupazioni sollevate dai cittadini europei, nell’Iniziativa cittadina sul glifosato e sulla trasparenza degli studi scientifici utilizzati per valutare i pesticidi. Fanno seguito anche a un controllo di idoneità della legislazione alimentare generale, avviato nel 2014 e completato nel gennaio 2018 dalla Commissione.
Nel dettaglio, le nuove norme creeranno una banca dati comune europea degli studi commissionati, per dissuadere le imprese, che richiedono un’autorizzazione per la vendita di un alimento, dal non divulgare gli studi sfavorevoli. Ciò consentirà all’ Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) di rendere pubblici tutti gli studi presentati e consentirne l’analisi da parte di terzi. In tal modo, si potrà considerare l’eventuale esistenza di altri dati scientifici o studi pertinenti, al fine di garantire l’accuratezza dei dati di cui dispone l’Autorità.
Per garantire la trasparenza della procedura, i richiedenti dovranno divulgare tutte le informazioni pertinenti alla valutazione della sicurezza. Tuttavia, alcune informazioni, come il processo di fabbricazione o di produzione, possono essere mantenute riservate. Infine, la nuova legge introduce una nuova procedura consultiva, precedente alla presentazione, che consente all’Efsa di consigliare i richiedenti su come presentare correttamente la domanda di autorizzazione, rendendo il processo più affidabile.