La Germania, dopo aver imposto la proroga dell’uso del glifosato nella Ue fino al 2022, prepara il divieto d’utilizzo nel proprio paese. Il ministro federale dell’Ambiente Svenja Schulze ha annunciato di voler fissare una data per la fine del famigerato erbicida, di lavorare a nuove procedure di autorizzazioni dei fitosanitari e di voler creare zone di compensazione prive di pesticidi, soprattutto a ridosso di aree sensibili come i corsi d’acqua.
Il governo di Berlino però è diviso visto che il ministro dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, Julia Klöckner: “C’è già un accordo per ridurre progressivamente l’uso del glifosato siglato in aprile e non vedo perché ora bisogna rimettere in discussione quell’intesa”.
Le aree di compensazione
Secondo la proposta dellla Schulze a partire dal 2020 gli agricoltori in Germania potranno usare solo erbicidi ad azione generica, come il glifosato, se lasceranno anche il 10% della terra non trattata come aree di compensazione. Lo stesso iter di approvazione dei prodotti fitosanitari dovrebbe essere modificato. Ma anche su questo c’è profonda divisione tra le due anime della Grosse Koalition.
Agenzia ambientale: “Glifosato crea enormi danni”
“Il glifosato distrugge tutte le piante e quindi le fonti di cibo e gli ambienti naturali di molte specie di insetti e uccelli, come farfalle e allodole” ha criticato Maria Krautzberger, presidente dell’Agenzia tedesca per l’ambiente (Uba). Su questo naturalmente c’è la netta opposizione di Bayer, la multinazionale tedesca che ha acquisito Monsanto, storica proprietaria del RoundUp l’ebricida più usato al mondo a base di glifosato.