Non solo l’antibiotico-resistenza, anche la resistenza ai fungicidi rischia di trasformarsi nel tempo in una catastrofe mondiale: i focolai fungini rappresentano già una perdita di circa 30% delle rese globali delle colture. A dirlo è un team internazionale guidato da scienziati dell’Imperial College di Londra e dell’Università di Exeter, come riportato da Food Navigator. I funghi che distruggono le colture sono già considerati responsabili di una perdita del 20% delle rese globali delle colture ogni anno, hanno osservato i ricercatori in un articolo pubblicato sulla rivista Science, con un’ulteriore perdita del 10% dopo la raccolta. Il professor Matthew Fisher, della School of Public Health di Imperial e autore principale dello studio, ha affermato che la minaccia rappresentata dalla crescente resistenza ai fungicidi è “sottostimata e sottovalutata”, se confrontata con il problema con la diffusione degli antibiotici: “ma la minaccia alla salute umana e alla catena alimentare è seria e immediata”.
Rischio per la produzione di cibo
Come spiegano i ricercatori, l’agricoltura intensiva ha “troppo spesso” risposto alla domanda di “massima produttività sotto la protezione di applicazioni su larga scala di pesticidi”, accoppiando inavvertitamente le difese delle piante stesse, sostiene il documento. L’abuso di sostanze chimiche antifungine esistenti è inefficace. “Accanto alla scoperta di nuovi farmaci e alla nuova tecnologia per combattere i patogeni fungini, abbiamo urgentemente bisogno di una migliore gestione degli antimicotici esistenti per garantire che siano utilizzati correttamente e che rimangano efficaci”, ha insistito il professor Fisher. Eppure era proprio sulla sconfitta del problema dei funghi che i colossi del Biotech, come Monsanto e Bayer hanno basato la loro politica aggressiva di vendita di pesticidi e semi Ogm. il rischio invece è che, come notano gli autori della ricerca, l’emergere di nuovi funghi resistenti ai trattamenti chimici portino a un razionamento globale delle derrate alimentari. Il professor Fisher ha spiegato: “La comparsa di resistenza sta portando ad un deterioramento nella nostra capacità di difendere le nostre colture contre patogeni fungini, le perdite annuali per la produzione di cibo ha gravi implicazioni per la sicurezza alimentare sono stati scala globale.”
Il servizio del Salvagente su prosecco e fungicidi
Oltre a minare la sicurezza alimentare globale, i ricercatori osservano che la resistenza ai funghi rappresenta anche una minaccia per gli animali e la salute umana. I patogeni fungini sono responsabili per una vasta schiera di infezioni nell’uomo e negli animali e piante, comprese le infezioni da lieviti, qui può portare ad avvelenamento del sangue negli esseri umani e animali. Lo studio inglese è particolarmente interessante anche alla luce dell’inchiesta pubblicata nel Salvagente in edicola dal 24 maggio, dedicata ai residui di pesticidi nei prosecchi più comuni: in media su ogni bottiglia sono state trovate tracce di 5-6 fungicidi.