A 47 anni dalla sua istituzione il fondo per le vittime di incidenti stradali rischia il collasso. Mancano i soldi e i bilanci sono profondamente in rosso. Notizia preoccupante se si pensa che il fondo è stato creato per non lasciare senza il giusto risarcimento le vittime dei pirati della strada dileguati nel nulla, o da veicoli non assicurati.
Rosso profondo
A renderlo noto un articolo di Marco Grasso e Roberto Sculli sulla Stampa: “Il Fondo, che ogni anno eroga tra i 300 e i 400 milioni di euro in risarcimenti, ha un rosso strutturale di circa 150 milioni l’anno, nel 2019 il patrimonio sarò del tutto azzerato e, in assenza di profonde correzioni di rotta, si ariverà a uno squilibrio a -800 milioni nel 2026″. A riportare i numeri è la Consap, la concessionaria servizi assicurativi pubblici, spa controllata dal ministero delle Finanze cui fa capo il fondo di garanzia.
Le cause
Le cause alla base della crisi sarebbero l’aumento dei veicoli che girano senza essere assicurati: In Italia gli evasori dell’Rca sono stimati attorno al 12%. Il fondo infatti viene finanziato con una percentuale della assicurazioni auto pagate da tutti gli italiani. Altra ragione del buco è la crescita delle frodi basate su falsi incidenti. E qui l’articolo della stampa parla di vero e proprio “caso Campania”: “regione in cui finisce il 41% dei quasi 200 milioni di euro pagati dal Fondo (dato 2015), e in cui si concentrano il 65% dei casi considerati a rischio frode. Non solo: il 47,6% di tutte le denunce viene presentato in Campania, che al contrario pesa per il 7,7% sul mercato assicurativo “ordinario””. C’è poi il minore introito dovuto all’abbassamento delle polizze Rc-auto. Tra il 2012 e il 2015 la quota per il fondo prelevata dai premi (pari al 2,5%) è crollata di un quinto.
La proposta di rifarsi sui consumatori
I consumatori temono che i dati possano essere usati per risolvere la crisi buttando la croce sulle loro spalle. E infatti, secondo i tecnici di Consap la soluzione è alzare il prelievo a carico degli assicurati e portarlo al 4%, il massimo consentito sulla carta. “Come al solito si cerca di scaricare le inefficienze sugli utenti, vacche da mungere che pagano per tutti”, è il commento alla Stampa di Furio Truzzi, presidente nazionale di Assoutenti. Il presidente dell’associazione nazionale vittime della strada, Alberto Pallotti, invece, chiede la nazionalizzazione del fondo, per risolvere il problema una volta per tutte.
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