Caro Salvagente,
l’Inps anni fa ha sbagliato i suoi calcoli e sostiene di aver pagato più di quanto mi fosse dovuto. Una volta accortasi dell’errore mi ha imposto trattenute per 7.186 euro, rateizzandole in 73 euro di trattenute al mese da aprile del 2012. Posso far valere la sentenza della cassazione n 482 del 2017 e rifiutarmi di pagare ciò che manca e chiedere indietro quanto mi hanno già tolto?
Lettera firmata
Sulla questione degli indebiti pensionistici e sulla loro restituzione ci si potrebbe scrivere un libro! Eppure basterebbe quanto affermato più di 30 anni fa dalla legge n. 88/1986 per rispondere al bisogno di chiarezza e trasparenza sollecitato da tanti pensionati. Stabiliva allora il provvedimento “…..laddove siano stati riscossi ratei di pensione risultanti non dovuti, non si fa luogo al recupero delle somme corrisposte salvo che l’indebita percezione non sia attribuibile a dolo dell’interessato”. Analogo principio è stato ribadito più di recente dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 482/2017.
La richiesta di restituzione di somme risulta inappellabile quando “l’errore” che ha di fatto determinato l’indebito è indiscutibilmente attribuibile al comportamento doloso del pensionato o all’omessa e/o parziale comunicazione da parte dell’interessato di fatti, non solo riferiti ai redditi, che incidono sul diritto e sull’ammontare della prestazione che non siano noti all’Istituto erogatore. L’INPS invia ogni anno dei moduli predisposti (Mod. RED) proprio al fine di conoscere le situazioni “non ancora conosciute” dei pensionati e che potrebbero incidere sul diritto alla prestazione (o anche al suo ammontare) specie se successivi alla sua liquidazione.
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Per impugnare un’eventuale richiesta di restituzione avanzata dall’INPS è necessario accertare, prima di tutto, che tutte le suddette comunicazioni reddituali siano sempre state restituite all’INPS nei termini di legge previsti, controllare a quale anno si riferisce la dichiarazione presentata e se la comunicazione dell’INPS sia stata inviata entro l’anno successivo alla dichiarazione “regolarmente” presentata.
Nel caso del nostro lettore che riferisce di un indebito di molti anni fa, visto che il recupero è in corso dall’1° aprile 2012, bisognerebbe accertare le cause del debito, per risalire alle responsabilità. Sarebbe poi opportuno verificare se sia stato o meno avanzato ricorso quando l’INPS diede notizia dell’indebito, dandone sicuramente in quell’occasione le motivazioni. Poiché è già stata restituita una congrua parte del debito, pare inevitabile rivolgersi al patronato di propria fiducia per verificare in quella sede se sussistano margini di convenienza per un’eventuale azione legale.