Dal 1990 al 2016 osservando le colonie di insetti volanti in 91 siti e la conclusione è stata allarmante: la media di farfalle e api è diminuita del 76%, con una punta più marcata dell’82% a metà estate. La ricerca è stata condotta da alcuni scienziati in Germania e i risultati pubblicati sulla rivista Plos One.
A causare questa sterminio l’uso massiccio di pesticidi in agricoltura. Greenpeace e ambientalisti tedeschi hanno puntato il dito contro i fitofarmaci: “Gli insetticidi sono assassini indiscriminati, annientano animali vitali per molti ecosistemi visto che impollinano l’80% delle specie vegetali e sono anche un’importante fonte di proteine per molti mammiferi”.
Contrari a questa tesi i produttori di antiparassitari. Graeme Taylor, direttore degli affari pubblici della European Crop Protection Association (ECPA), che rappresenta aziende come Monsanto, DuPont, Syngenta e Bayer, ha dichiarato a Euractiv che “dato gli insetti sono stati controllati esclusivamente in aree protette, non vi è alcuna giustificazione concludere l’agricoltura come la principale causa del declino”. Tuttavia la vicinanza ai terreni trattati ha influito sulla “vita” degli insetti.
Va detto poi che dal 2013 alcuni neonicotinoidi sono stati messi al bando perché agiscono sui sistemi nervosi delle api provocandone la morte. Questi insetticidi sono stati utilizzati fin dagli anni 90 e la Ue ha introdotto restrizioni sul loro utilizzo nel 2013 e sta valutando un divieto totale. Una decisione è prevista entro il 30 novembre prossimo.