Smog, a ottobre quasi tutte le città italiane oltre i limiti europei e Oms

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Isde Italia presenta l’aggiornamento di ottobre del monitoraggio sull’inquinamento atmosferico in 27 città italiane. In quasi tutte le stazioni le soglie di sicurezza comunitari e dell’Oms vengono superati. La mappa delle rilevazioni dello smog

Isde Italia presenta l’aggiornamento di ottobre del monitoraggio sull’inquinamento atmosferico nelle 27 principali città italiane. In quasi tutte le stazioni le soglie di sicurezza comunitari e dell’Oms vengono superati.

L’indagine

L’iniziativa, nell’ambito del progetto “Salute e inquinamento atmosferico”, in collaborazione con l’Osservatorio mobilità urbana sostenibile della Clean cities campaign, analizza i dati diffusi dalle stazioni di monitoraggio delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente, con riferimento alle concentrazioni giornaliere di Pm10, Pm2,5, biossido di azoto (NO₂)e, nel periodo estivo, ozono (O₃). I valori rilevati vengono confrontati con i limiti stabiliti dalla nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria (n. 2881/2024) e con le Linee Guida 2021 dell’Organizzazione mondiale della sanità.


I dati di ottobre 2025

Per quanto riguarda il Pm10 la media annuale progressiva a fine ottobre (che ben difficilmente si ridurrà con i dati dei mesi di novembre e dicembre) indica che su 57 stazioni di monitoraggio rilevate, in 56 è stato superato il valore raccomandato dall’OMS per tutelare la salute umana e in 44 stazioni il limite previsto dalla nuova Direttiva europea. "Se guardiamo poi ai superamenti dei valori giornalieri previsti, vediamo che in due stazioni di monitoraggio è già stato violato il limite di legge in vigore (Napoli Ospedale Pellegrini con 56 superamenti e Milano Marche con 48), ma se consideriamo la Direttiva Ue le stazioni di monitoraggio che non rispettano i nuovi limiti sono 25 e 49 quelle al di fuori delle indicazioni Oms. Ben 16 su 27 le città “fuorilegge” in base alla Direttiva Ue" spiega Isde.

Il Pm2,5

Se consideriamo - spiega Isde - la situazione del Pm2,5, le polveri fini che per le loro dimensioni sono ancora più pericolose per la salute umana, in quanto penetrano più a fondo nel nostro apparato respiratorio, la media annuale progressiva è superiore ai valori Omd ovunque e nel 90% delle stazioni supera anche i limiti previsti dalla nuova Direttiva Ue. Riguardo ai limiti giornalieri (non previsti dalla normativa in vigore), sono superati in 22 stazioni di monitoraggio su 40 per le norme europee e in 39 i valori raccomandati dall’Oms. Le città fuori dai limiti europei per il Pm2,5 sono 15. Vale la pena ricordare che la direttiva Ue prevede un massimo di 18 giorni di superamenti dei limiti giornalieri e ci sono città che li superano di svariate volte (Milano con 91, Brescia 69, Torino 67, Modena 54, Vicenza 51, ecc.).

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Il biossido di azoto

Per il biossido di azoto, NO2, inquinante tipicamente prodotto dal trasporto stradale e da quello navale nelle città portuali, la media annua progressiva è già stata superata in tre città: Napoli, Palermo e Genova. I superamenti dei limiti giornalieri (anche in questo caso non previsti dalla legislazione in vigore) sono superati in nove città, ma i valori raccomandati dall’Oms da non superare per tutelare la salute umana lo sono in ben il 98% delle stazioni di monitoraggio considerate. "Sono poi particolarmente preoccupanti i numeri che si rilevano in termini di giorni di superamento del limite previsto dalla Direttiva UE, che sono al massimo 18, visto che risultano essere: 168 a Napoli, 127 a Palermo, 82 a Genova, 68 a Messina, 49 a Torino, 41 a Milano, ecc" spiega l'Isde.

Isde: servono risposte immediate

Secondo i medici per l'ambiente, "I dati di ottobre confermano come la qualità dell’aria nelle città italiane resti ben lontana dai livelli compatibili con la tutela della salute umana. Nonostante l’aggiornamento della normativa europea, quasi tutte le stazioni di monitoraggio continuano a registrare concentrazioni di particolato e biossido di azoto superiori alle soglie di sicurezza, con decine di città già oltre i limiti della Direttiva UE". Isde Italia ribadisce la necessità di "accelerare l’attuazione di politiche strutturali di riduzione delle emissioni — dai trasporti al riscaldamento urbano, dalle aree portuali alle attività industriali — e di investire con decisione in mobilità sostenibile, efficienza energetica e rigenerazione urbana, per proteggere la salute dei cittadini e garantire il diritto a respirare aria pulita in tutte le città italiane".