Sms a Telethon con sovrapprezzo non dichiarato: la figuraccia di Iliad

ILIAD

L’Autorità garante per le comunicazioni ha chiesto chiarimenti a Iliad su un sovrapprezzo (non dichiarato prima) di 28 centesimi sugli sms di beneficenza che alcuni suoi clienti hanno indirizzato a Telethon e su altri di televoto

L’Autorità garante per le comunicazioni ha chiesto chiarimenti a Iliad su un sovrapprezzo di 28 centesimi sugli sms di beneficenza che alcuni suoi clienti hanno indirizzato a Telethon e su altri di televoto. Secondo la Repubblica, che ha riportato la notizia, il Garante ha chiesto alla compagnia che non si ripeta in futuro e l’operatore avrebbe già rintracciato e risarcito i pochi clienti penalizzati dal sovrapprezzo, sanando il bug che avrebbe causato il prelievo dei 28 centesimi. Il caso però non sembra chiuso.

Il ricorso

La storia parte a dicembre 2023 quando un cliente di Iliad invia 4 sms solidali in favore di Telethon. Si accorge che per l’operazione gli vengono detratti complessivamente 1 euro e 12 centesimi di sovrapprezzo, così come 28 centesimi si volatilizzano dopo un altro messaggio al televoto di Sanremo nel febbraio successivo. Il cliente avvia così una battaglia di principio, trattandosi – tranne uno – di sms di beneficienza, e chiede almeno per essi un rimborso: ma Iliad non riconosce l’errore.

La decisione del Corecom Toscana

Così, il cliente si rivolge al Corecom della Toscana, arbitro pubblico locale che può risolvere liti del genere. Ma anche qui, Iliad rifiuta di rimborsare il cliente sostenendo che “al momento dell’invio degli sms – in tutte le sim l’offerta tariffaria Iliad Giga 40 non era attiva a causa del credito insufficiente per il suo rinnovo mensile” e che dunque l’invio di un singolo sms aveva quel costo. Iliad offre di rimborsare il cliente, “ma senza ammissione di responsabilità alcuna”. L’accordo non si trova, così alla fine il Corecom della Toscana decide che il cliente di Iliad ha effettivamente diritto alla restituzione dell’euro e 40 centesimi (più interessi legali). Scrive Repubblica, che il motivo della decisione è chiaro: “Iliad era tenuta ad avvisare il cliente che il poco credito presente sulle sim avrebbe fatto scattare il prelievo di 28 centesimi alla partenza degli sms”. Scrive il Corecom: “È evidente che l’operatore avrebbe dovuto fornire esaustiva comunicazione circa gli addebiti in corso secondo i rapporti contrattuali fra le parti, in virtù di un criterio di trasparenza”.

L’intervento dell’Agcom

Dopo la sentenza del Corecom Toscana, è intervenuto l’Agcom che puntato la lente d’ingrandimento su Iliad per cercare di capire se altri clienti abbiano subito il prelievo in assenza di un avviso trasparente da parte di Iliad; e se l’operatore telefonico abbia corretto l’aspetto.

L’informativa di Iliad

Iliad ha spiegato all’Autorità che i prelievi indebiti sarebbero pari ad appena 200 euro in 7 anni, e che i soldi a essi relativi sono stati restituiti a tutti i clienti, inclusi quelli che non si erano accorti del sovrapprezzo pagato. E finalmente ha pubblicato un’informativa per il clienti sul proprio sito, oltre a presentare una serie di impegni correttivi per il futuro. Per Repubblica, il garante, però, “non è ancora soddisfatto”. Si vedrà se la storia avrà un seguito, di certo non è stata una buona pubblicità per l’operatore che fa della trasparenza il suo maggior pregio rispetto ai competitors.

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