Spid, trovato un accordo: prorogato ancora per 5 anni. Ma potrebbe essere a pagamento

SPID

È stata prorogata per altri cinque anni la convenzione che regola l’utilizzo dello Spid, lo strumento di identità digitale ormai centrale per l’accesso ai servizi online. Nel nuovo accordo si lascia spazio alla possibilità di introdurre una forma di remunerazione 

È stata prorogata per altri cinque anni la convenzione che regola l’utilizzo dello Spid, lo strumento di identità digitale ormai centrale per l’accesso ai servizi online. Nel nuovo accordo si lascia spazio alla possibilità di introdurre una forma di remunerazione legata alla base utenti, secondo logiche di mercato. Una prospettiva che era già prevista nella precedente convenzione, ma che finora solo alcuni gestori avevano iniziato a esplorare. Ad oggi, 41 milioni di cittadini hanno scelto di dotarsi dello Spid, con oltre 1,2 miliardi di accessi effettuati nel 2024 per entrare nei servizi digitali della pubblica amministrazione e del settore privato.

La posizione dei certificatori

La scelta arriva dopo che Assocertificatori, l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio hanno ribadito la necessità di garantire la sostenibilità economica e organizzativa del servizio. Assocertificatori, annunciando l’intesa, ha sottolineato i numeri record del 2025: rispetto al 2024, si è registrato un ulteriore aumento delle identità digitali attivate, con una media di oltre 52 mila nuove registrazioni a settimana e più di 630 milioni di accessi soltanto nel primo semestre. Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano, l’89% della popolazione italiana connessa a internet utilizza Spid, e l’86% lo impiega più volte all’anno, un primato a livello europeo.