Test miele millefiori: i 4 promossi e senza pesticidi

MIELE TEST PESTICIDI

I risultati del nostro test sui Millefiori, per scegliere un miele ancora più adatto agli effetti della stagione fredda. In realtà quelli senza pesticidi sono 5, ma uno è caduto su…

Stagione fredda, mali di stagione… cosa c’è di meglio di un po’ di miele per attutire gli effetti delle basse temperature? Se poi il prodotto che scegliamo è privo di contaminanti come i pesticidi, il risultato è ancora migliore. Nel numero di marzo 2025 abbiamo testato 14 mieli millefiore e di seguito i risultati dei 4 promossi senza pestcidi:

In realtà i prodotti senza pesticidi sono risultati 5 ma uno – il millefiori Apicoltura Casentinese – è stato bocciato a causa del parametro della freschezza.

Come abbiamo dato i giudizi

La presenza anche in tracce (sotto lo 0,01 mg/kg) dell’acetamiprid (pesticida neonicotinoide, accusato della moria delle api) pregiudica il giudizio a Mediocre. La presenza anche in tracce di thiacloprid, sostanza vietata, pregiudica il giudizio a Scarso. La presenza di Hmf, indicatore della freschezza del miele, sopra i 30 mg/ kg (per i mieli non tropicali) penalizza fortemente il voto finale.

Limiti di legge: Hmf 40 mg/kg; 80 mg/kg per i mieli di origine tropicale; Umidità: inferiore a 20%; Acetamiprid 0,05 mg/kg Spirotetramat 0,5 mg/kg Boscalid 0,15.

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Cosme si garantisce la freschezza nel miele?

Un elemento critico emerso dalle nostre analisi è la freschezza del miele e l’integrità delle sue qualità organolettiche che possono essere valutate a partire dalla concentrazione di un composto, l’idrossimetilfurfurale, in sigla Hmf. Questa sostanza si crea naturalmente per effetto della degradazione della componente zuccherina: più passa il tempo e più questo indicatore cresce. Tuttavia il processo di “invecchiamentoaccelera se il miele viene conservato male ovvero vicino a fonti di luce o di calore.

Come è stato stoccato nei magazzini prima ed esposto sugli scaffali dei supermercati poi? È la domanda che i produttori rivolgono polemicamente di fronte a dati dell’Hmf molto alti. Se vogliamo la stessa che gli imbottigliatori di olio extravergine avanzano di fronte alla presenza di prodotti difettati per scaricarsi da qualsiasi responsabilità.
A differenza dell’extravergine però il miele ha un Termine minimo di conservazione più lungo (è deciso dal confezionatore ed è di almeno 18 mesi ma è facile trovare prodotti a “scadenza” dopo tre anni) e sicuramente rispetto all’oro verde, il nettare giallo ha una rotazione a scaffale minore. E dunque risultano ancora più decisive le condizioni di conservazione per evitare colpi di calore o prolungate esposizioni alla luce che possono far invecchiare il prodotto più velocemente.

Per leggere tutti i risultati, promossi e bocciati, si può acquistare il numero di marzo 2025 del Salvagente qui.