Phishing, Arbitro bancario “condanna” SumUp a risarcire l’utente

Phishing SUMUP

Il fornitore di servizi di pagamento irlandese SumUp ha rimborsato ad un cliente l’importo di 6.358 euro a seguito dell’intervento del Centro tutela consumatori utenti di Bolzano che si era rivolto all’Abf

Il Ctcu, il Centro tutela consumatori utenti di Bolzano, ha vinto il ricorso davanti all’Arbitro bancario finanziario (Abf) in un classico caso di phishing: il cliente aveva seguito al telefono le istruzioni di un truffatore, che si era spacciato per un dipendente del fornitore di servizi di pagamento SumUp, autorizzando un bonifico istantaneo.

La particolarità di questo caso, si legge in una nota dell’associazione, risiede nel fatto che SumUp, in quanto fornitore di servizi di pagamento estero, non è soggetto alla vigilanza della Banca d’Italia, bensì a quella della Banca Centrale Irlandese (Central Bank of Ireland). Ciò ha reso più difficile l’elaborazione del reclamo.

Sebbene i clienti italiani possano presentare presso l’Abf anche ricorsi contro fornitori di servizi di pagamento o banche estere, la procedura in questi casi è molto più complessa e lunga, poiché non avviene tramite la piattaforma on line, ma esclusivamente per iscritto.

Nel caso in questione, l’Abf ha deciso a favore del cliente, poiché SumUp non aveva partecipato attivamente alla procedura di conciliazione; non si era presentata alla stessa e non aveva fornito alcuna controdeduzione al ricorso del cliente. Il fornitore di servizi di pagamento ha ottemperato alla decisione dell’Abf e il cliente ha ricevuto il rimborso completo della somma che gli era stata sottratta. Il ricorso ha avuto, pertanto, esito positivo.

Vi è da dire però che non tutti i casi di ricorso all’Abf si concludono in modo così positivo: non è raro infatti che le banche riescano a dimostrare che i pagamenti siano stati autorizzati correttamente dal cliente; in questi casi, il rimborso degli importi sottratti non è sempre possibile.

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Dall’associazione bolzanina ricordano ai consumatori di non comunicare mai i dati di accesso e non effettuare mai l’accesso al vostro on line banking se viene richiesto telefonicamente, nemmeno se la chiamata sembra provenire dalla vostra banca. Non aprire link da e-mail o messaggi che presumibilmente provengono dalla vostra banca. La migliore protezione contro il phishing è ancora una sana dose di diffidenza e quella di evitare azioni avventate riguardanti transazioni finanziarie.