
Alcuni farmaci comunemente usati possono essere pericolosi per gli anziani, aumentando il rischio di cadute, confusione e altri effetti avversi. Ecco un elenco di 7 famiglie di medicinali che dovrebbero essere guardati con attenzione
L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno globale e inevitabile. Con l’aumento dell’aspettativa di vita, cresce anche il numero di persone che convivono con malattie croniche e assumono più farmaci contemporaneamente. Tuttavia, non tutti i farmaci sono adatti agli anziani, e alcuni possono comportare rischi gravi per la salute in età avanzata.
Abbiamo cercato di raccogliere la letteratura scientifica che indica i principali medicinali che possono risultare controindicati nella popolazione over 65, i motivi della loro pericolosità e come orientarsi verso una terapia sicura e personalizzata. Ovviamente se siete tra quanti li assumono il consiglio è far presente i vostri dubbi al medico che vi ha in cura.
Perché alcuni farmaci sono pericolosi per gli anziani?
Con l’età , l’organismo cambia: diminuisce la funzionalità epatica e renale, rallenta il metabolismo, si riduce la massa muscolare e aumenta la proporzione di grasso corporeo. Tutti questi fattori alterano l’assorbimento, la distribuzione e l’eliminazione dei farmaci, aumentando il rischio di accumulo tossico.
Inoltre, gli anziani sono spesso affetti da più patologie e seguono terapie complesse. Questo aumenta la probabilità di interazioni farmacologiche e di effetti collaterali gravi, come cadute, confusione mentale, ipotensione o sanguinamenti.
I farmaci più a rischio per la popolazione anziana
1. Benzodiazepine e sedativi-ipnotici
Esempi: diazepam, lorazepam, alprazolam, zolpidem
Questi farmaci sono usati per ansia e insonnia, ma negli anziani aumentano il rischio di cadute, fratture, confusione e delirio. Inoltre, possono creare dipendenza e peggiorare i disturbi cognitivi.
Fonte: American Geriatrics Society 2023 Beers Criteria
https://agsjournals.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jgs.18372
2. Anticolinergici
Esempi: difenidramina, amitriptilina, oxibutinina
Presenti in farmaci per allergie, depressione, vescica iperattiva. Possono causare ritenzione urinaria, stitichezza, secchezza della bocca, visione offuscata e soprattutto declino cognitivo.
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Fonte: Beers Criteria 2023
https://agsjournals.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jgs.18372Rischi: declino cognitivo, confusione, secchezza delle fauci, ritenzione urinaria, stipsi.
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Studio rilevante:
Fox, C. et al. (2011). “Anticholinergic medication use and cognitive impairment in the older population”. BMJ.
https://www.bmj.com/content/343/bmj.d4551
3. FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei)
Esempi: ibuprofene, diclofenac, ketoprofene
Utilizzati per dolori articolari e infiammazioni. Negli anziani aumentano il rischio di ulcere gastriche, sanguinamenti gastrointestinali, insufficienza renale e scompenso cardiaco, soprattutto se usati cronicamente.
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Fonte: Beers Criteria
https://agsjournals.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jgs.18372Rischio aumentato di ulcere, sanguinamento, insufficienza renale e scompenso cardiaco.
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Approfondimento EMA:
EMA (2013). “Use of high-dose ibuprofen”.
https://www.ema.europa.eu/en/documents/press-release/ema-recommends-high-dose-ibuprofen-should-not-be-used-patients-certain-cardiovascular-conditions_en.pdf
4. Inibitori di pompa protonica (PPI)
Esempio: omeprazolo, pantoprazolo
Prescritti per gastrite e reflusso. L’uso prolungato può ridurre l’assorbimento di vitamina B12, magnesio e calcio, aumentando il rischio di osteoporosi, fratture e decadimento cognitivo.
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Fonte: Beers Criteria
https://agsjournals.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jgs.18372Sconsigliato l’uso prolungato (>8 settimane) per rischio di fratture, ipomagnesemia, carenza di vitamina B12.
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Studio associato:
Lam, J.R. et al. (2013). “Proton Pump Inhibitor and Risk of Vitamin B12 Deficiency”. JAMA.
https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/1788456
5. Antipsicotici atipici
Esempi: risperidone, olanzapina, quetiapina
Spesso usati per gestire sintomi comportamentali in pazienti con demenza. Aumentano il rischio di ictus, trombosi, sedazione e morte improvvisa. L’uso dovrebbe essere limitato e attentamente monitorato.
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Aumentato rischio di morte nei pazienti con demenza trattati con antipsicotici.
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Fonte: Beers Criteria
Consiglia cautela e solo uso mirato in casi di grave agitazione psicotica.
6. Antidepressivi triciclici
Esempi: amitriptilina, nortriptilina
Utilizzati per depressione e dolore neuropatico. Hanno forti effetti anticolinergici e cardiovascolari, con potenziale di aritmie e cadute.
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Fonte: Beers Criteria + STOPP/START v2
https://academic.oup.com/ageing/article/44/2/213/2754931Effetti anticolinergici marcati, ipotensione ortostatica, arritmie.
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Approfondimento:
Currow, D.C. et al. (2019). “Tricyclic antidepressants and adverse effects in the elderly”. Drugs & Aging.
https://link.springer.com/article/10.1007/s40266-019-00654-w
7. Sulfoniluree di vecchia generazione
Esempi: glibenclamide
Farmaci per il diabete che possono causare gravi ipoglicemie negli anziani, anche letali. Si preferiscono alternative più sicure come la metformina (in assenza di insufficienza renale).
Fonte: STOPP Criteria + ADA (American Diabetes Association)
https://diabetesjournals.org/care/article/46/Supplement_1/S140/148229/15-Older-Adults-Standards-of-Care-in-Diabetes2023
Alto rischio di ipoglicemie prolungate e severe negli anziani, soprattutto con insufficienza renale.
La necessità di una prescrizione personalizzata
La lista dei farmaci potenzialmente inappropriati per gli anziani (PIM – Potentially Inappropriate Medications) è disponibile in diversi strumenti clinici, tra cui i criteri di Beers e i criteri STOPP/START, usati per identificare farmaci da evitare e quelli da introdurre se mancanti.
Per un paziente anziano, la personalizzazione della terapia è essenziale. Va considerata la fragilità , la funzionalità cognitiva, il rischio di cadute, la qualità di vita. Spesso, la riduzione o sospensione di un farmaco è più utile dell’aggiunta di uno nuovo.
Curare non significa solo somministrare farmaci, ma sceglierli con attenzione, rivederli periodicamente e adattarli all’età e alle condizioni del paziente. Nell’anziano, un farmaco sbagliato può essere più dannoso che utile.
Per questo motivo, è fondamentale che la medicina geriatrica non sia solo una specializzazione, ma una cultura trasversale a tutta la professione sanitaria. E soprattutto, è importante che anche i pazienti e le famiglie siano consapevoli dei rischi e si sentano legittimati a chiedere sempre: “Questo farmaco è davvero necessario?”









