
Movimento Consumatori annuncia la class action anche per i proprietari di auto Opel, coinvolte nella campagna di richiamo degli airbag difettosi Takata. C’è tempo fino al 10 ottobre per aderire. Intanto si muove anche la Francia che presenta oggi una nuova azione di classe contro Stellantis e Citroën
Anche Opel finisce nel caso degli airbag difettosi Takata. In questi giorni anche i proprietari di auto Opel stanno ricevendo comunicazioni dalle associazioni dei consumatori che informano in merito ai rischi legati agli airbag difettosi e alla campagna di richiamo (la più grande della storia dell’auto) cha sta coinvolgendo milioni di veicoli nel mondo.
Ricordiamo che lo scorso aprile il Tribunale di Torino ha dichiarato ammissibile l’azione di classe, promossa dal Movimento Consumatori e da altre associazioni, che riguarda i proprietari di vetture Citroën su cui è stato montato l’airbag difettoso.
“Come ha recentemente ribadito anche la Corte d’Appello di Torino, nella causa collettiva già in corso per i proprietari di Citroën C3 e DS3 (coinvolti l’anno scorso nella stessa campagna di richiamo), la pericolosità estrema di questi airbag è nota sin dal 2015” scrive il Movimento Consumatori che invita gli automobilisti interessati ad aderire all’azione di classe entro il 10 ottobre 2025. “Riteniamo che le tempistiche della campagna di richiamo siano inaccettabili e che il consumatore sia stato esposto, o lo sia ancora, a rischi gravi e assolutamente evitabili”.
Per questo, a fine giugno abbiamo diffidato Opel, Groupe PSA Italia e la capogruppo Stellantis: chiediamo che gli airbag difettosi vengano sostituiti con la massima urgenza e che venga messa a disposizione gratuita un’auto sostitutiva per il tempo necessario. Abbiamo inoltre chiesto il risarcimento dei danni per tutti i proprietari coinvolti”.
I modelli Opel potenzialmente interessati da richiami o attenzioni particolari per gli airbag includono (in base ai richiami europei e alle segnalazioni):
- Opel Corsa D (2006-2014)
- Opel Astra H e J (2004-2014)
- Opel Zafira B (2005-2014)
- Opel Insignia prima serie
- Opel Combo e Meriva di alcune annate
La Francia si muove contro Stellantis e approfitta della nuova legge sull’azione di classe
La notizia è di oggi e arriva dopo che la la disciplina di questo strumento processuale di “azione di massa” è stata profondamente riformata da una legge del 30 aprile 2025. Il decreto che individua i tribunali specializzati competenti è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 18 luglio 2025, e Que Choisir è passata immediatamente all’offensiva, chiedendo che Stellantis e Citroën siano condannate a risarcire i consumatori interessati.
Tra le richieste di risarcimento ci sono un’indennità per il danno da perdita di godimento del veicolo dovuta all’immobilizzazione a seguito degli “stop-drive”, attraverso il riconoscimento di una somma giornaliera per il periodo di divieto di circolazione, un’indennità per il danno da pagamento inutile delle assicurazioni auto e per le spese sostenute per parcheggi e trasporti alternativi durante l’immobilizzazione del veicolo. Inoltre si chiede un’indennità per le spese di rimessa in servizio del veicolo, come ad esempio la sostituzione della batteria, e per il danno morale subito dai consumatori.
Per l’UFC-Que Choisir, queste misure di “stop-drive” sono la diretta e certa conseguenza dell’inadempimento, dovuto all’incuria e alla gestione disastrosa da parte di Stellantis e Citroën, della loro obbligazione generale di sicurezza. Tale condotta costituisce una colpa del costruttore, che legittima pertanto i consumatori a ottenere un risarcimento.
L’atto di citazione è attualmente in corso di notifica in Francia e nei Paesi Bassi. La prima udienza procedurale è fissata per il 15 ottobre 2025.







