
Diversi tratti autostradali, in Italia e all’estero prevedono il cosiddetto free-flow: niente caselli chi non paga con la app i pedaggi rischia di vedersi chiedere sanzioni più onerose. Vediamo quali sono
L’esperienza di Karl Erlacher, un automobilista svizzero che si è visto recapitare una richiesta di pagamento di 1,50 euro da una società italiana (la Nivi) per aver percorso un breve tratto autostradale in Lombardia, ha dell’incredibile ed è finita sui giornali elvetici. A quella cifra, infatti, l’automobilista si è visto aggiungere 7 euro di “costi di recupero”, lievitati fino a 29 franchi (oltre 30 euro) dopo il passaggio della pratica a un’agenzia di recupero crediti elvetica.
Erlacher era convinto si trattasse di una truffa: “Non c’erano né caselli né barriere”, ha dichiarato. Eppure il pedaggio era dovuto. Come mai?
I nuovi pedaggi “fantasma”: come funzionano
Sempre più tratti autostradali in Europa, e l’Italia non fa eccezione, stanno abbandonando i tradizionali caselli con sbarre a favore di sistemi digitali di rilevamento tramite telecamere chiamati free-flow In questi tratti, non ci si ferma più a pagare: la targa viene registrata automaticamente e il pagamento deve avvenire in autonomia entro un certo termine, via app o sito web. In caso contrario, parte la sanzione e il recupero crediti.
In Italia, ad esempio, chi percorre una “autostrada senza caselli” ha 15 giorni di tempo per pagare il pedaggio. In Francia solo 3. In alternativa, è possibile noleggiare, con costi non trascurabili, un dispositivo elettronico (come Telepass o Unipolmovie) da installare in auto che addebita automaticamente i pedaggi su carta di credito.
Il caso Asti-Cuneo: proteste, disagi e rincari
Dal 1° settembre 2024, anche l’autostrada A33 Asti-Cuneo è entrata nel sistema “free-flow”, uno dei più controversi in Italia. Ribattezzata la “Salerno-Reggio Calabria del Nord” per i ritardi decennali nel completamento, oggi è di nuovo al centro delle polemiche per un pedaggio senza caselli ma carico di problemi.

Secondo la società Asti-Cuneo, il nuovo sistema consente il pagamento “senza soste né rallentamenti”, grazie a portali che rilevano automaticamente i veicoli e calcolano l’importo dovuto. Ma la realtà, per molti automobilisti, è molto diversa.
Numerose le lamentele raccolte anche dall’Osservatorio per la tutela del paesaggio delle Langhe e Roero d’Alba, che segnala una gestione confusa e non trasparente: portali attivi (5 su 8) prima del completamento dei lavori, notifiche errate, rincari spropositati, assenza di comunicazioni e un’assistenza clienti inefficace.
Un caso emblematico è quello del pensionato Raphael Passet Nuñez, che si è visto addebitare un pedaggio per la sua auto trasportata su un carro attrezzi partito dalla Svizzera. Nonostante l’assenza del dispositivo di telepedaggio e nessun addebito sulle tratte precedenti, ha ricevuto una fattura da 3,36 euro per un transito mai effettuato direttamente. Alla richiesta di chiarimenti, l’unica risposta ricevuta è stata che “anche le auto su carro attrezzi pagano”.
Importi senza riferimenti
Molti utenti denunciano il fatto che gli importi addebitati non specifichino a quale tratto si riferiscano, rendendo impossibile verificare la correttezza del pedaggio. In alcuni casi si parla di addebiti fino a quattro volte superiori a quelli abituali, come il caso di un utente che ha pagato 17,93 euro invece dei consueti 4,88.
Di fronte alle proteste, la società ha sospeso temporaneamente il recupero degli oneri aggiuntivi per favorire “l’abitudine all’uso del servizio” e promesso una nuova app che semplifichi i pagamenti. Secondo i dati forniti alla Regione Piemonte, l’85% degli utenti utilizza Telepass o il sistema Conto Targa, il 6% paga via piattaforma web, mentre il 9% non paga: di questi, solo la metà salda dopo il sollecito.
La Asti-Cuneo continua a difendere il sistema sostenendo di voler eliminare le barriere e ridurre l’impatto ambientale. Ma il malcontento resta alto, e cresce la pressione politica per una revisione – o sospensione – del sistema.
Dove bisogna fare attenzione: la mappa europea
Ecco una selezione di tratte in Europa dove il pagamento avviene solo tramite registrazione online:
Italia
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A33 (Asti-Cuneo) – asticuneo.it
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A36 (Pedemontana Lombarda) – apl.pedemontana.com
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A59 (Tangenziale di Como)
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A60 (Tangenziale di Varese)
Francia
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A4 Boulay
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A13/A14 Parigi-Caen
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A79 Montmarault–Digoin – aliae.com
Altri paesi
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Paesi Bassi: A24 – e-tol.nl
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Regno Unito: M6, M25, Londra – gov.uk
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Spagna: A636 – bidegi.eus
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Portogallo: A4, A8… fino ad A44 – portugaltolls.com
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Est Europa: vignetta elettronica obbligatoria (Slovacchia, Romania, Ungheria…)
Il consiglio de Il Salvagente
Prima di partire, informatevi sul funzionamento dei pedaggi nei Paesi che attraverserete. Consultate fonti ufficiali come il sito ADAC o le concessionarie locali. E se qualcosa non vi torna… conservate prove e ricevute: difendersi, in questa giungla digitale, è diventato necessario.









