
Da uno studio europeo è emerso che la temperatura media dei frigoriferi che abbiamo in casa è di 6,4 °C. Gli scienziati dell’Anses chiedono agli operatori di prendere come riferimento la temperatura di 10 °C per studiare la durata di conservazione dei cibi pronti al consumo, per evitare rischi di listeriosi e salmonellosi
La temperatura media dei frigoriferi presenti nelle nostre case è di 6,4°C, decisamente più alta rispetto alle indicazioni su una corretta conservazione degli alimenti. Per questo è necessario ricalcolare le date di scadenza degli alimenti pronti al consumo, che si conservano in frigo.
A chiederlo sono gli scienziati del laboratorio per la sicurezza alimentare dell’Anses, l’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare francese, alla luce dei risultati, emersi dallo studio che ha osservato la temperatura media dei frigoriferi venduti in 16 paesi europei. Sebbene sia consigliato regolare il frigorifero di casa ad una temperatura inferiore ai 4 °C, per prevenire le infezioni alimentari causate da batteri patogeni, come Salmonella e Listeria, dallo studio è emerso che la temperatura media dei frigoriferi domestici in Europa è di 6,4 °C. Il batterio della Lysteria è in grado di moltiplicarsi già a 2 °C e, chiaramente, più alta è la temperatura più rapidamente si sviluppa.
Temperature dei frigoriferi più alte, scadenze più corte
Questi dati erano particolarmente attesi dai produttori di alimenti pronti al consumo, i quali sono tenuti a testare lo sviluppo dei batteri nelle reali condizioni di conservazione degli alimenti. “Per alcune categorie di prodotti pronti al consumo, la normativa europea impone che non ci siano più di 100 Listeria monocytogenes per grammo fino alla data di scadenza. In assenza di dati sulle temperature dei frigoriferi domestici, il laboratorio di riferimento dell’Unione europea per la Listeria monocytogenes raccomandava di simulare una conservazione a 12 °C presso il consumatore. Ma non avevamo certezza che tale valore fosse realistico”, spiega Adrien Asséré, responsabile del Laboratorio di sicurezza alimentare dell’Anses.
Alla luce dei risultati ottenuti, il Laboratorio raccomanda agli operatori di prendere come riferimento la temperatura di 10 °C per studiare la durata di conservazione degli alimenti, non solo rispetto al rischio di listeriosi, ma anche per tutte le altre contaminazioni da batteri patogeni. Questa nuova soglia è stata inserita nella guida tecnica per la valutazione della durata di conservazione microbiologica destinata ai produttori agroalimentari.
Tuttavia, gli esperti sottolineano che questa temperatura di riferimento per l’industria non deve essere interpretata dai consumatori come un invito ad aumentare la temperatura del proprio frigorifero che deve rimanere più bassa possibile.
Una temperatura inferiore ai 4 °C blocca la crescita della maggior parte dei microrganismi, comprese le salmonelle, che sono una delle principali cause di malattie alimentari in Europa.