L’immersione subacquea attira sempre molti appassionati, anche alle prime armi. Pur essendo un’attività ricreativa ha comunque i suoi rischi e per questo bisogna arrivare preparati. Innanzitutto è importante essere in buona forma fisica e saper nuotare con sicurezza. E anche se in Italia non c’è obbligo di avere un brevetto, è certo consigliabile frequentare corsi appositi per imparare teoria e tecnica per immersioni sicure.
La scuola giusta
Il primo passo per avvicinarsi al mondo delle immersioni senza rischi è, dunque, quello di scegliere una buona scuola, diffidando di centri non affiliati alle federazioni e associazioni nazionali e internazionali più importanti (come Fias, Fipsas e Padi, che assicurano alti standard di formazione).
Assicuratevi anche che, all’atto dell’iscrizione, siano richiesti la visita medica (anche di un otorino che controlla i timpani) o il certificato di buona salute. E occhio, infine, alle attrezzature da noleggiare: bombole, erogatori e giubbetti idrostatici devono essere perfettamente funzionanti, efficienti e in buono stato (in genere maschera, boccaglio e pinne – spesso anche la muta – sono considerati personali e non saranno noleggiati).
L’istruttore deve essere qualificato e in possesso dei brevetti di salvamento e di guida subacquea, meglio ancora se uniti a un brevetto di specialità per immersioni particolari (grotte e immersioni notturne, per esempio).
Il brevetto finale
Il corso di primo livello (come l’Open Water Diver) abilita a scendere fino ai 18 metri di profondità insieme ad un parigrado (quindi un altro brevettato Open Water Diver o superiore).
Lo Scuba Diver è anch’esso un vero e proprio brevetto subacqueo (si consegue con un corso rapido, anche di appena tre giorni) ma abilita a scendere fino alla profondità massima di 12 metri e occorre essere sempre accompagnati in immersione da un dive professional.
Attenzione, però: anche con il brevetto in tasca, non dimentichiamo di seguire le regole di normale prudenza che ci impongono di controllare la funzionalità dell’attrezzatura, immergersi in compagnia, non superare la profondità cui ci abilita il brevetto.
Inoltre, le norme che regolano le immersioni possono variare da una località all’altra, specialmente all’estero: bisogna conoscerle e rispettarle.
Le 10 regole d’oro per non rischiare
Una volta acquisita una certa pratica, ci si può dunque immergere anche da soli o con gli amici. Ma per non rischiare brutte avventure, è consigliabile seguire le 10 regole individuate dagli esperti del DAN (Divers Alert Network) Europa, una fondazione internazionale senza fini di lucro che dal 1983 assiste i subacquei in difficoltà e conduce ricerche scientifiche per rendere l’immersione sempre più sicura.
Eccole:
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- Frequenta corsi di immersione, di BLS (Basic Life Support), di Primo Soccorso con Ossigeno e di aggiornamento con istruttori qualificati.
- Sottoponiti a controlli medico-subacquei annuali (anche dopo malattie ed infortuni o se devi assumere farmaci).
- Mantieniti idratato bevendo regolarmente acqua o integratori salini. Evita alcol e sforzi intensi, prima e dopo l’immersione.
- Controlla sempre il buono stato ed il perfetto funzionamento di tutta l’attrezzatura, tua e del compagno. Assicurati che sia adeguata all’immersione pianificata.
- Indossa jacket, doppio erogatore, manometro e coltello; anche se usi il computer, porta con te profondimetro, orologio e tabelle.
- Immergiti sempre in condizioni meteo-marine favorevoli, con adeguata assistenza in superficie ed in coppia. Usa la boa segnasub.
- Immergiti entro i limiti del tuo brevetto. Evita profili “yo-yo” e non trattenere mai il respiro durante la risalita.
- Risali a 9-10 metri al minuto di velocità, utilizza i modelli decompressivi più aggiornati e privilegia i più elevati livelli di “conservativismo”.
- In caso di sospetta MDD, somministra subito ossigeno al 100% con un erogatore adeguato e per il tempo necessario. Non tentare procedure di ricompressione in acqua. Chiama il DAN!
- Prima di volare, segui le raccomandazioni DAN: almeno 12 ore dopo una singola immersione ed almeno 24 ore dopo immersioni ripetitive e/o immersioni deco.