Sono 160 gli euro in più in bolletta all’anno a partire dal 2027 secondo una simulazione presentata in audizione con Arera da Eni Plenitude sul peso che il prezzo della C02 arriverà anche sulle spalle delle famiglie. E già gli operatori si stanno preparando ad alzare i prezzi
Sono 160 gli euro in più in bolletta all’anno a partire dal 2027 secondo una simulazione presentata in audizione con Arera da Eni Plenitude sul peso che il prezzo della C02 arriverà anche sulle spalle delle famiglie. A riportare il contenuto dell’audizione del 25 novembre i portali di settore, come Staffetta quotidiana e Quotidiano energia, ripresi dal Corriere della Sera.
“Tra due anni scatta un’altra tappa del percorso europeo verso la decarbonizzazione al 2050, che pone obiettivi intermedi ma stringenti entro il 2030” scrive il Corriere, che fa riferimento all’estensione dell’applicazione del prezzo dell’anidride carbonica anche ai consumi domestici (il cosiddetto Ets2). A dare la cifra di 160 euro a famiglia l’anno è stata Plenitude.
Il responsabile regolazione di Plenitude Michele Pizzolato ha dichiarato che “l’introduzione dell’Ets2 avrà un impatto significativo sulle fatture dei clienti finali a partire dal 2027. Secondo le stime di importanti istituti economici l’aumento della bolletta del gas per un consumatore potrebbe nello scenario addirittura meno critico attestarsi intorno ai 160 euro l’anno, assumendo uno scenario di prezzo della CO2 di 60 euro per tonnellata, mentre oggi è ben più alto”.
Il mercato dei diritti di emissione di CO2
Tutto ciò è possibile perché esiste un mercato dei diritti ad emettere anidride carbonica con i relativi prezzi, che si prevede saliranno proprio per l’avvio dell’Ets2.
E già gli operatori si stanno preparando ad alzare i prezzi
L’associazione di categoria: informare i clienti finali
La direttrice generale dell’associazione di categoria Proxigas Marta Bucci, dichiara al Corriere: “Auspichiamo che ci sia trasparenza rispetto agli oneri e che Arera intervenga da subito individuando congrue modalità per dare evidenza ai clienti finali dei conseguenti oneri in bolletta”. Insomma, i distributori di gas non vogliono fare il capro espiatorio di una mazzata che comunque, come la si voglia girare, arriverà dritta sulla testa delle famiglie italiane.
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