Farmacie, supermercati, negozi specializzati. I prodotti senza glutine, contraddistinti dal simbolo rosso della spiga di grano barrata, si trovano ormai dappertutto. In Italia si contano oltre 4.500 prodotti in vendita per un giro d’affari di 250 milioni di euro, come ha riportato la Stampa, e tra gli scaffali dei supermercati più grossi non è raro trovare un settore dedicato ai prodotti gluten free. Ma come distinguerne uno migliore di un altro, sul piano nutrizionale?
IL CONFRONTO SUL TEST IN EDICOLA
Per cercare di dare una risposta, il Test nel numero in edicola ha messo a confronto 17 prodotti gluten free per la prima colazione, scelti tra le marche più diffuse in Italia, comparandoli in base ad alcune caratteristiche suggerite dai risultati delle analisi appena condotte dall’Istituto zooprofilattico sperimentale di Torino e che hanno evidenziato la presenza di addensanti e additivi in alcuni casi in quantità maggiori di quelle presenti nei prodotti convenzionali.
“Abbiamo analizzato 50 prodotti di prima necessità, pasta, pane, derivati del pane e prodotti per la colazione, come frollini, plumcake”, ha spiegato al Test, la dottoressa Cristiana Maurella che ha condotto lo studio insieme alle colleghe Lucia Decastelli e Manila Bianchi, sotto la supervisione del direttore generale Izs di Torino, Maria Caramelli. E ha aggiunto: “Effettivamente a guardare le etichette in quelli senza glutine sono presenti una quantità di additivi decisamente superiore”.
MEGLIO GLI SPECIALIZZATI O I MARCHI COMMERCIALI?
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Nelle prove che abbiamo condotto noi, accanto a marchi che si trovano nei supermercati e nei negozi specializzati come Farmo, Aglutèn, Céréal, Biaglut, Galbusera abbiamo inserito i prodotti della linea senza glutine di Auchan e Coop. E dai risultati del confronto emergono molte sorprese. Una fra tutte è che i prodotti meno cari (che costano anche un terzo degli “specializzati”) non sempre hanno qualità inferiore, anzi.
Proprio la questione dei listini dei prodotti senza glutine è una di quelle su cui varrebbe la pena soffermarsi. Non è raro trovare un gluten free a prezzi anche sei volte superiori al corrispondente prodotto convenzionale. In cambio, oltre alla ovvia assenza di glutine, è facile che ci si ritrovi un prodotto per la prima colazione molto più ricco di olio di palma o di cocco, calorie e additivi. I patiti della linea, quelli convinti che il gluten free sia una buona scelta anche per chi non è celiaco, sono avvertiti.
MODE CHE NON AIUTANO
Nel lungo servizio sul numero in edicola del Test anche l’intervista al nutrizionista Giorgio Calabrese che smonta alcune delle false credenze delle mode alimentari e conferma: “Dire che un cibo è ‘gluten free’ è come dire che è senza sale, non vuol dire che sia per forza salutista. Dato che il glutine in genere come tutte le proteine che sono in assorbimento dal mondo vegetale può dare un pochino di gonfiore, molti si sono fatti l’idea che prendendo il cibo senza glutine, questo non fa gonfiare e quindi non si ingrassa. Non è così. Il glutine è positivo, nel caso della pasta al dente ti mette in condizione di poterla apprezzare meglio, e nel contempo assicura le proteine”.