“Non siamo contro i vaccini, né vogliamo metterne in discussione la validità scientifica, ma siamo contrari alle modalità coercitive che inquietano i genitori e finiranno per favorire l’abbandono della scelta vaccinale”. Così il governatore del Veneto Luca Zaia ha annunciato di aver dato mandato all’Avvocatura di impugnare il decreto legge che reintroduce l’obbligo vaccinale nel nostro paese. “Lo considero – ha aggiunto – gravemente lesivo dell’autonomia dei miei concittadini”. Il governatore ha portato ad esempio il caso della sua regione dove “senza ricorrere all’obbligatorietà” la copertura vaccinale ha raggiunto il 92,6%.
” L’obbligatorietà – ha spiegato Zaia – non risolve il problema del dialogo con le famiglie e in Veneto l’abbiamo dimostrato”. Dal 2007 ad oggi il Veneto è l’unica Regione che non ha l’obbligo vaccinale e ha scelto di “irrobustire il dialogo con i genitori”, con una performance nelle vaccinazioni del 92,6%. “Questo dimostra che l’obbligo vaccinale non è direttamente proporzionale alle vaccinazioni”, spiega il presidente del Veneto, ricordando che in 15 paesi in Europa l’obbligo non esiste. “La nostra preoccupazione è che un decreto che va oltre l’obbligo ci crei un abbandono. Noi non vogliamo che il ricorso sia visto come una posizione contro i vaccini. Siamo gli unici ad avere un’anagrafe digitale sul tema, con dati in tempo reale. L’impegnativa si fa su tutta una serie di fronti e per la lesa autonomia di una Regione che ha un suo programma vaccinale e un suo rapporto con i cittadini”, ha concluso Zaia.
Iss: criticità anche in Veneto, obbligo serve
Anche in Veneto la situazione della copertura vaccinale presenta diverse criticità, pur avendo diversi indicatori migliori di altre regioni, quindi l’obbligo vaccinale a scuola è necessario anche lì. Lo scrive Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, in un editoriale sulla newsletter dell’Iss. “I dati di copertura vaccinale del 2016, appena pubblicati dal Ministero della Salute – sottolinea Ricciardi – mettono in evidenza che poca strada è stata fatta per risalire la china delle coperture vaccinali in Italia. Un’esigenza che riguarda anche regioni virtuose come il Veneto dove nel 2007 è stato sospeso l’obbligo vaccinale costruendo un sistema di monitoraggio sulle vaccinazioni promuovendo un’adesione consapevole all’offerta vaccinale. Questo sistema, però, non è riuscito a impedire un livello insoddisfacente di copertura proprio sulle vaccinazioni obbligatorie, che è infatti inferiore di oltre un punto rispetto alla media nazionale.
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Nel prossimo numero del nostro mensile, dedichiamo un ampio servizio all’obbligo vaccinale e a tutto quello che c’è da sapere per non arrivare impreparati all’appuntamento con il nuovo anno scolastico
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