Zuppe di legumi: poche verdure, troppo sale e non mancano aromi e additivi

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Deludenti, soprattutto dal punto di vista nutrizionale, i risultati del test francese di Que Choisir che boccia diversi prodotti, tra cui Knorr, per l’elevato contenuto di sale e la presenza di aromi e additivi che rendono questi prodotti simili a quelli ultraprocessati

L’autunno è iniziato e c’è già chi fa scorta di zuppe di legumi che sono, da sempre, un piatto popolare per eccellenza, che contiene diverse proprietà nutrizionali e non pesa troppo sul portafoglio. Se poi le zuppe sono già pronte allora abbiamo anche un beneficio in termini di tempo, che oggi fa sempre comodo. Ma qual è realmente la qualità di queste zuppe? Purtroppo sono poche quelle che risultano davvero soddisfacenti; nella maggior parte dei casi contengono troppo sale, oltre che un’aggiunta di additivi e aromi. Spesso, poi, le verdure sono troppo diluite in acqua. E in qualcuna c’è ancora qualche residuo di pesticidi. È quanto emerge dall’ultimo test effettuato dall’organizzazione dei consumatori francese Que Choisir che ha analizzato 40 zuppe di diverse marche e tipologie, biologiche e non: 27 brick disponibili nel reparto di alimentari, 5 bottiglie vendute nel reparto fresco, 2 sacchetti di zuppa surgelata e 6 versioni disidratate. I prodotti sono stati valutati da un punto di vista nutrizionale ed è stata condotta una ricerca sui pesticidi.

Presenza troppo scarsa di verdure: 12 dei 40 prodotti analizzati ne contengono meno del 30%, con patate e acqua che la fanno da padrone. La zuppa peggiore, la vellutata 12 verdure di Royco, ne contiene appena il 9,7%, mentre la migliore, la zuppa surgelata ai 9 legumi bio di Picard, va oltre il 70% (75% se si considerano le patate). A seguire, nella classifica delle migliori, c’è la vellutata 5 legumi surgelata di Auchan, e poi troviamo le zuppe fresche di MarcelBio, La Potagère e Carrefour. I primi due prodotti si distinguono nettamente per qualità, visto l’alto contenuto di verdure, la presenza di poco sale e nessun additivo, aroma o altro ingrediente di bassa qualità, oltre che nessuna traccia di pesticidi. Le zuppe disidratate ottengono i peggiori risultati, con le due a marchio Royco che occupano il fondo della classifica, precedute dalla vellutata di legumi Les Printanieres (Aldi), la Toque du Chef (Lidl), la Simpl (Carrefour) e la “dolcezza di 9 legumi” di Knorr. Sei prodotti si dichiarano “ricchi di verdure” (i due Jardin Bio Étic, i due Knorr e i due Liebig), rispettando le indicazioni per l’uso di questa dicitura che è autorizzata quando la quantità di verdure, escluse le patate, supera il 30% del volume. Per questi prodotti la percentuale varia tra il 32 e il 42%, e bisogna precisare che non è così elevata. La provenienza degli ortaggi compare su 22 zuppe, tra cui 16 indicano “Francia”, 4 “Europa” e 2 “UE/non-UE”.

Quantità deludenti di fibre. Anche la quantità di fibre in molte zuppe è scarsa: si va da 0,4 a 3,2 g per 100 g. Una ciotola di zuppa da 250 ml copre quindi tra il 4 e il 32% del fabbisogno giornaliero di fibre (troppo scarso nel primo caso, che riguarda ben 6 prodotti, apprezzabile nel secondo). La classifica, rispetto alla quantità di fibre, si conferma quasi la stessa, con i due prodotti a marchio Royco ultimi nell’elenco e le due surgelate Picard e Auchan in cima. Chiaramente il tasso di fibre dipende dalla presenza di verdure, ma anche dai processi industriali utilizzati, alcuni dei quali ne distruggono una parte.

Ancora troppo sale: non è cambiato molto rispetto ai test precedenti perché i produttori continuano ad abbondare con il sale. La maggior parte delle zuppe testate ne contiene, in media, 1,55 g (porzione da 250 ml), che rappresenta quasi un terzo dell’apporto giornaliero raccomandato, e si arriva fino al 38% nel caso della “dolcezza di 9 legumi” di Knorr (disidratata), che è il prodotto più salato. Il meno salato è la surgelata Picard con il 13%. In generale le zuppe “istantanee” contengono più sale rispetto alle altre.

Pesticidi: sempre più rari, nessun residuo è stato rilevato in 9 zuppe convenzionali e in 11 delle biologiche. In altri 16 prodotti sono state trovate tracce (non quantificabili) di pesticidi e 4 campioni hanno evidenziato residui. Tuttavia, tra le 15 sostanze individuate ce ne sono 4 vietate nell’Ue. Le concentrazioni rimangono tutte al di sotto dei limiti massimi consentiti; solo le due zuppe del marchio Créaline (ora Florette) presentano quantità quantificabili.
Rispetto a questo punto, nel numero di marzo scorso del Salvagente si possono leggere i risultati del test condotto su 12 zuppe pronte con legumi: la presenza di pesticidi, seppur spesso in tracce, è quasi una costante e ha caratterizzato i giudizi delle nostre analisi, anche se non mancano gli esempi di prodotti completamente puliti. Purtroppo spesso spunta anche un ingrediente nascosto, come il glifosato, tanto nei prodotti convenzionali che, purtroppo, in quelli biologici.

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Additivi e aromi: troppo frequenti, vengono aggiunte per compensare una scarsa quantità di materia prima o una qualità mediocre e rendono queste zuppe simili agli alimenti ultraprocessati. Solo le due zuppe surgelate (Picard e Auchan), tre prodotti freschi e sei liquidi a temperatura ambiente non contengono nessuna di queste sostanze. Un quarto dei restanti prodotti contiene uno o due additivi – il più delle volte amido modificato, destinato a “omogeneizzare la consistenza”. La dolcezza 9 legumi di Knorr incorpora anche butilidrossianisolo (E320), un antiossidante da evitare poiché potenzialmente cancerogeno. Per quanto riguarda gli aromi, sono presenti in quasi una zuppa su due e nel 5% dei casi ce ne sono almeno due. La maggior parte è definita “naturale”, ma senza ulteriori dettagli. Alcuni marchi indicano semplicemente “aromi”, senza specificarne la natura (probabilmente sintetica) né il numero. Infine, ben 22 zuppe vengono arricchite da ingredienti come zucchero, sciroppo di glucosio, proteine del latte, estratto di lievito, proteine vegetali idrolizzate, olio di palma, amido, farina di riso o latte in polvere, la cui presenza non è indispensabile in questo tipo di ricetta, ma svolgono il ruolo di esaltatori di sapore o addensanti.

I primi prezzi si classificano male: non contengono abbastanza verdure, mentre hanno troppi additivi, aromi, zucchero, grassi e vari ingredienti industriali (proteine vegetali idrolizzate, amido, estratti di lievito).
In generale, le zuppe fresche sono per lo più prive di additivi, aromi e ingredienti come zucchero o amido (eccetto i due prodotti Ferme d’Anchin), ma deludono per il contenuto di verdure, a volte troppo basso. E il loro prezzo al litro è superiore rispetto ad altre categorie.
Le zuppe disidratate sono generalmente più povere di verdure: l’ingrediente principale resta la patata. Alcuni vegetali sono presenti solo in tracce, come nel caso del Mouliné 12 ortaggi di Royco che contiene lo 0,06% di prezzemolo, cavolo verde, sedano rapa o zucchine. Inoltre, queste zuppe sono più salate della media e contengono tutte zucchero o sciroppo di glucosio. Quest’ultimo è addirittura il terzo ingrediente dopo le patate e il grasso di palma, nella dolcezza ai 9 legumi di Knorr. Tutti i prodotti disidratati aggiungono olio, che nel caso di Carrefour è di colza, per Aldi di girasole e per gli altri di palma. Infine, i tipici ingredienti dell’ultratraprocessato sono ovunque: 5 zuppe su 6 contengono aromi, 4 contengono additivi, alcuni dei quali potrebbero nuocere alla nostra salute, come l’amido modificato e il E320.