Il sindacato degli agenti assicurativi ha presentato un esposto all’Ivass, accusando le società di fare loro pressione per rincarare le polizze, con aumenti di franchigie, clausole trappola e diminuzioni di massimali. La replica: “accuse infondate”
Il sindacato degli agenti assicurativi ha presentato un esposto all’Ivass, accusando le società di fare loro pressione per rincarare le polizze, con aumenti di franchigie, clausole trappola e diminuzioni di massimali. A riportare la notizia è Repubblica, secondo cui chi “non si adegua riceve minacce – più o meno velate – di ritorsioni”.
Le mosse per aumentare i profitti
Secondo il sindacato Sna, le compagnie stanno aumentando l’importo delle franchigie – portandolo a 2/3000 euro – abbassando i massimali e sfilando alcune garanzie, come quella che copre dagli eventi atmosferici, soprattutto per le polizze salute e casa. “In poche parole – scrive Repubblica – agli agenti tocca rendere i contratti meno convenienti per consumatori, imprese e agricoltori, che proprio attraverso il canale dell’agenzia stipulano quasi il 75% delle assicurazioni a livello nazionale. Tutto questo per rispettare ‘l’equilibrio tecnico ed economico'”. Di fronte a questo cambio, gli agenti – essendo quelli che si interfacciano con i clienit – non vogliono fare la parte di chi dà la fregatura, e per questo hanno presentato un esposto all’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni di Bankitalia
“Allinearsi al più presto”
Secondo gli agenti le lettere ricevute hanno toni netti, con inviti a “allinearsi al più presto” al ritmo mposto, altrimenti dalla casa madre si procederà con il blocco di incasso delle quietanze. “Ma non sono mancate neanche le minacce dirette di toglierci il mandato, mettendo in discussione addirittura il rapporto di lavoro” dice Claudio Demozzi, presidente del Sna, il Sindacato nazionale agenti a Repubblica, “In sostanza, ci viene chiesto di non tutelare i migliori interessi dei nostri clienti in barba al rapporto di fiducia che abbiamo costruito con loro nel corso di anni” continua Demozzi, secondo cui “La normativa europea e il Codice italiano delle assicurazioni vieta ai distributori di polizze di agire ‘in pregiudizio degli interessi del cliente’. Quello che ci chiedono le compagnie semplicemente non si può fare”.
Le compagnie convocate da Ivass
L’Ivass ha spiegato a Repubblica di aver convocato le compagnie per discutere del tema. Valutazioni sono in corso. In base ad alcune evidenze ricevute, alcune compagnie starebbero comunque rivedendo l’approccio”.
La clausola dello Ius variandi
Il presidente del sindacato degli agenti Demozzi spiega anche il cosiddetto “ius variandi”, altra novità nei contratti: “Accettando questa clausola, con il semplice pagamento del premio il cliente accetta che la compagnia possa modificare in ogni momento le condizioni contrattuali con una semplice email al cliente”.
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Corsa al rincaro dovuta ai risarcimenti legati al cambiamento climatico
“Secondo gli addetti ai lavori che abbiamo sentito, la preoccupazione delle società assicurative è dovuta soprattutto al cambiamento climatico, che negli ultimi anni ha portato a risarcimenti monstre soprattutto nelle aree colpite da eventi estremi” spiega Repubblica.
La replica delle compagnie
“Si ritiene infondato l’esposto dello Sna, soprattutto nella parte in cui afferma che le clausole in parola siano ‘assolutamente astruse e contraddittorie’, oltre che lesive dei diritti della clientela, e tantomeno che le clausole stesse siano applicate ‘automaticamente e all’insaputa del cliente’” è il commento raccolto da Repubblica che proviene da esponenti del settore assicurativo. “le imprese assicuratrici, come previsto dalla normativa vigente, sono libere di determinare il contenuto delle clausole contrattuali, che devono anche essere pubblicate sui siti web delle imprese stesse, e sono liberamente consultabili e scaricabili dai potenziali clienti”. Sarà l’Ivass a giudicare se si tratta di pratiche legittime o meno.