Negli Stati Uniti l’Ewg ha pubblicato uno studio che ha trovato quote sempre crescenti negli anni di chlormequat nelle urine degli americani. E lancia l’allarme per i rischi per i problemi riproduttivi e dello sviluppo che comporta. In Europa dove questo pesticida è ammesso i pericoli potrebbero essere anche più diffusi
Negli ultimi anni, il crescente interesse per la salute e l’ambiente ha portato alla scoperta di sostanze chimiche potenzialmente dannose presenti in vari prodotti di uso comune. Un recente studio condotto dall’Environmental Working Group (EWG) ha suscitato preoccupazioni riguardo alla diffusione del pesticida chlormequat nell’organismo degli statunitensi e ai suoi possibili effetti sulla salute pubblica.
Il chlormequat, un pesticida poco conosciuto ma ampiamente utilizzato (anche in Europa), è stato trovato nell’80 percento delle persone testate. Pubblicato nel Journal of Exposure Science and Environmental Epidemiology, lo studio ha analizzato campioni di urine prelevati da 96 individui tra il 2017 e il 2023, rilevando la presenza del chlormequat nel 77% dei casi.
Ciò che rende questo studio particolarmente allarmante è il legame del chlormequat con problemi riproduttivi e dello sviluppo, come evidenziato da studi condotti su animali. Questi risultati suggeriscono la possibilità di danni simili anche per gli esseri umani, mettendo in evidenza la necessità di ulteriori indagini sulla sua sicurezza.
Da dove arriva il chlormequat
Secondo gli esperti, i livelli e le frequenze di rilevamento del chlormequat sono aumentati nei campioni del 2023 rispetto agli anni precedenti, indicando una potenziale crescita dell’esposizione dei consumatori a questa sostanza chimica. Inoltre, il chlormequat è stato individuato nel 92 percento dei cibi a base di avena testati nel maggio 2023, sollevando ulteriori preoccupazioni sulla sua presenza nella catena alimentare.
In Italia il Salvagente lo aveva trovato in campioni di zucchine, anche in alte dosi, nel 2019.
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La presenza era stata trovata dall’Ewg in 12 cereali a base di avena non biologici. Undici prodotti contenevano livelli di chlormequat superiori alla quantità che riteniamo sicura per la salute dei bambini, e un campione conteneva esattamente quella quantità .
Questo livello – il punto di riferimento sulla salute dell’EWG – è di 30 parti per miliardo, o ppb, equivalente a un filo d’erba su un campo da calcio. È il massimo di chlormequat che riteniamo possibile consumare ogni giorno senza correre rischi per la salute. Il punto di riferimento è basato su una dimensione di porzione tipica.
Il chlormequat è un tipo di prodotto chimico che altera la crescita delle piante in vari modi. Viene applicato ai raccolti di avena e cereali mentre crescono per impedire loro di piegarsi, poiché ciò può rendere difficile il raccolto.
Le normative dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente consentono attualmente l’uso del chlormequat solo su piante ornamentali negli Stati Uniti, ma la sua presenza è consentita su avena importata e altri alimenti venduti nel paese. In Europa, invece, il suo uso è consentito con limiti di residuo ammissibili.
L’EPA, l’Ente di protezione ambientale nordamericano, sotto le amministrazioni precedenti, ha concesso l’autorizzazione per l’uso del chlormequat su alcune colture importate, e ha persino aumentato i livelli consentiti nel tempo. Tuttavia, l’EWG e altri gruppi di interesse ambientale si oppongono a queste decisioni e chiedono un maggiore controllo e restrizioni sull’uso del chlormequat.
Chi protegge i consumatori?
Alla luce di questi risultati, spiega l’Ewg, è urgente che le autorità preposte alla salute pubblica e alla sicurezza alimentare prendano provvedimenti per proteggere i consumatori dagli effetti dannosi del chlormequat. Ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno l’impatto di questa sostanza chimica sulla salute umana e per sviluppare strategie efficaci per limitarne l’esposizione.
