Dopo i richiami della scorsa estate, con cui Aifa ricordava ai medici che gli antibiotici fluorochinoloni sono associati a reazioni avverse molto rare ma gravi, e invitava a limitare al massimo la prescrizione, l’Agenzia per il farmaco vuole controllare se gli operatori sanitari stiano seguendo davvero le direttive
Dopo i richiami della scorsa estate, con cui Aifa ricordava ai medici che gli antibiotici fluorochinoloni sono associati a reazioni avverse molto rare ma gravi, e invitava a limitare al massimo la prescrizione, l’Agenzia per il farmaco vuole controllare se gli operatori sanitari stiano seguendo davvero le direttive.
Aifa ritiene importante valutare in che modo le informazioni di sicurezza sugli antibiotici fluorochinolonici, diffuse dall’Agenzia anche attraverso canali e mezzi dedicati, abbiano raggiunto gli operatori sanitari e se siano state utili per favorire un uso più appropriato di questi farmaci.
Il sondaggio
Per questo, l’Agenzia promuove un sondaggio rivolto ai Centri regionali di farmacovigilanza, alle Società scientifiche e alle Associazioni di categoria, cui è stata richiesta collaborazione per divulgare le raccomandazioni elaborate a livello europeo e tradotte in documenti destinati ai pazienti e agli operatori sanitari. Le risposte, che resteranno anonime, forniranno elementi utili per programmare eventuali nuove campagne di informazione sul tema.
I richiami di Ema e Aifa
Lo scorso giugno, dopo il “richiamo” dell’Ema sull’uso di questi medicinali (ciprofloxacina – delafloxacina -levofloxacina – lomefloxacina -moxifloxacina – norfloxacina – ofloxacina – pefloxacina – prulifloxacina – rufloxacina), l’Aifa in una nota informativa concordata con le autorità europee ha ricordato ai medici italiani di limitare la prescizione di questa classe di antibiotici che, specie in Francia, hanno creato molti e gravi problemi ai pazienti.
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In Italia 200mila prescrizioni non corrette al mese
L’uso troppo ricorrente di questi antibiotici avviene anche in Italia con quasi 200mila prescrizioni non corrette al mese. Va chiarito che questi medicinali vengono prescritti in quanto molto efficaci generalmente, ma espongono i pazienti a rischi di subire danni gravi per la salute, anche in maniera permanente: danni muscoloscheletrici, danni alle neuropatie periferiche, danni cerebrali, aneurisma aortico, danni alle valvole cardiache.