“Ti informiamo che, a seguito delle mutate condizioni del mercato e a fronte dell’esigenza di allineamento delle nostre offerte al contesto competitivo, e per venire incontro alle richieste dei nostri clienti, a partire dal 1 aprile 2017, le fatture non saranno più mensili ma verranno progressivamente emesse ogni 8 settimane; inoltre il corrispettivo degli abbonamenti delle offerte e dei servizi sarà calcolato su 28 giorni e non più su base mensile”.
La brutta sorpresa è arrivata con la bolletta di Tim. Tradotta in parole povere si tratta di un aumento.
“Ci domandiamo quale sia il vero significato del servizio universale e in cosa consista realmente” commenta Federconsumatori. E attacca: “L’ennesimo non più tollerabile rincaro da parte di un gestore telefonico: una modifica unilaterale del contratto, del tutto arbitraria, da parte di TIM. Modifica, tra l’altro, in piena contraddizione con quanto previsto dal documento posto in consultazione pubblica dall’AGCOM proprio in questi giorni. Nel dettaglio, all’articolo 3 della delibera n. 252/16/CONS dovrebbe essere inserito il comma 9 ove si fissano proprio le cadenze di fatturazione dei servizi almeno su base mensile”.
Conclude l’associazione di consumatori: “A Tim forse le sanzioni già erogate non sono state sufficienti. Invochiamo inoltre un provvedimento deciso da parte dell’Antitrust in contrasto all’intollerabile pratica della modifica unilaterale del contratto: uno strumento di cui ormai le aziende abusano per modificare in corso d’opera offerte e promozioni. Una condotta che incentiva un continuo gioco al rialzo”.