I migliori auricolari wireless (compatibili con ogni telefono) secondo il test francese dell’Istituto nazionale del consumo
Inutile far finta di nulla, gli auricolari senza fili per smartphone – true wireless per i puristi – sono di gran moda in un periodo come questo in cui nessuno, che cammini, faccia sport o sia seduto in autobus o in metro, sembra non potersi staccare dal proprio telefonino. Un acquisto impegnativo sul quale è bene andare sul sicuro visto che quando parliamo di cuffie adatte a ogni dispositivo difficilmente ce la caviamo con meno di 100 euro.
Un buon aiuto ci viene offerto dall’ultimo test di 60 millions de consommateurs, il mensile dell’Istituto nazionale del consumo francese, che ha sottoposto ad analisi 12 apparecchi, tra i quali abbiamo scelto gli 8 più venduti anche in Italia. Tutti sono compatibili con qualunque smartphone (per questo sono esclusi gli Airpods Apple) e per ognuno sono stati valutate le caratteristiche più importanti per scegliere il migliore acquisto.
Auricolari wireless: i risultati
Prima fra tutte, ovviamente, la qualità dell’audio, giudicata ascoltando vari estratti musicali, pop, jazz, classica, senza dimenticare i podcast vocali. Il verdetto francese è netto: One Plus vince su tutti. Il suono è definito piacevole, dettagliato, senza distorsioni apprezzabili ad alto volume, e le voci sono ben riprodotte. Nel giudizio che trovate in tabella sotto la voce performance sonore, però, entrano in gioco anche la riduzione del rumore dove questo modello ha conquistato solo un “accettabile” che penalizza il giudizio di queste prove.
All’estremo opposto, secondo i francesi il suono riprodotto dalle cuffie Amazon e Huawei definito poco gradevole. “Riproduzione del suono poco lusinghiera” per le prime, “ascolto impreciso” per le seconde.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
(Di seguito gli altri prodotti testati):
Sul fronte dell’isolamento, va detto che i modelli intrauricolari, che si inseriscono quasi completamente nei canali uditivi, ovvimente garantiscono una resa migliore rispetto a quelli che invece restano in gran parte fuori dall’orecchio.
Le differenze? Sull’autonomia
La grande differenza del test, però, è sul versante dell’autonomia. I risultati, calcolati principalmente senza riduzione del rumore, variano quasi di sei volte tra il migliore e il peggior modello. Huawei supera appena le 3 ore contro le 8 ore di LG e Xiaomi.
È stata valutata la comodità di impiego degli auricolari e la facilità di comandi una volta indossati. In particolare in questa prova sono stati penalizzati i modelli OnePlus e Xiaomi, privi della gestione del volume sulle cuffie: per questa impo- stazione bisogna passare dallo smartphone e non è certo il massimo della comodità.
Per quanto riguarda le chiamate, la funzione vivavoce, presente in tutti i prodotti, non sempre è stata considerata soddisfacente. In LG e Amazon, per esempio, il microfono non riesce a cancellare il rumore esterno, che interferisce con lo scambio vocale e in molti casi è meglio stabilirsi in un posto tranquillo per farsi sentire dall’interlocutore. Infine è stato verificato che in nessun caso si potesse spingere il volume oltre al limite legale dei 100 decibel.