Emissioni dei mobili, quali etichette possono aiutarci a evitare la formaldeide

mobili

La formaldeide influisce sull’inquinamento degli ambienti domestici. Vediamo come controllare le emissioni nocive dei mobili e come interpretare le etichette identificative. 

Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che anche i mobili che abbiamo in casa possono inquinare l’ambiente circostanze e comportare dei problemi per la salute degli esseri umani. A rendere un mobile nocivo è in particolare una sostanza, la formaldeide, indicata dal 2004 dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) come una sostanza cancerogena classificata nel gruppo 1. Questo vuol dire che vi è la certezza che l’esposizione umana alla formaldeide, per inalazione o ingestione, possa comportare degli effetti negativi. In virtù di quanto detto è necessario prestare grande attenzione nel momento in cui si arreda la propria casa, cercando di selezionare la mobilia contraddistinta da etichette che palesano l’assenza di formaldeide nel mobile. Tale aspetto è di fondamentale importanza, visto e considerato che una persona in età adulta trascorre circa tra l’80% e il 90% della propria giornata all’interno di immobili.

Cos’è la formaldeide e dove si trova

Abbiamo detto che quando si acquista un mobile per la propria casa, la cosa importante da notare è l’assenza della formaldeide. Si tratta, più nello specifico, di una composto chimico appartenente alla classe dei composti organici volatili. In natura è un gas incolore composto da due atomi di idrogeno, uno di carbonio e uno di ossigeno e si ottiene generalmente tramite un processo di ossidazione dell’alcol metilico. Questo gas è contraddistinto da un odore forte e pungente ed è in grado di dissolversi con facilità nell’acqua e nell’aria. Dal momento della sua scoperta, nel 1800, la sostanza in esame è stata molto utilizzata dalle industrie operanti nel campo della costruzione e dell’arredo della casa in quanto funzionale alla composizione di colle, materiali isolanti, pannelli in truciolare e nei tessuti per la stampa. Il suo utilizzo, tuttavia, si è esteso anche ad altri settori, dalla cosmetica ai disinfettanti, così come nei prodotti per la pulizia della casa. La formaldeide è ben inserita nei processi industriali in quanto ha un costo contenuto, è facile da utilizzare e garantisce una buona durabilità al prodotto. Questi prodotti e beni, come evidente, sono spesso di uso quotidiano, motivo per cui è necessario prestare sempre grande attenzione al momento dell’acquisto.

Mobili formaldeide free

Per evitare di avere dei seri problemi di salute, la scelta del proprio arredamento deve passare necessariamente attraverso un’analisi delle sostanze che compongono i mobili. Un elemento da tenere in considerazione è, ad esempio, le colle che sono state utilizzate per la realizzazione dell’elemento di arredo. Entrando più nello specifico, possiamo dire che la formaldeide è del tutto assente nei composti collosi vinilici, mentre è presente, spesso in quantità importanti, nelle colle ureiche, urea – formaldeide, urea – melamina – formaldeide, melamina – formaldeide e fenolo – formaldeide. Anche il materiale del mobile può aiutare nella scelta di quello che ha un minore impatto nocivo sulla salute umana. Il legno naturale, ad esempio, è quasi del tutto privo di formaldeide, così come ne sono completamente sprovvisti gli arredi in legno massiccio. La sostanza nociva per l’uomo, invece, è presente nei pannelli in truciolare, tre strati o nei materiale compositi. In aggiunta a quanto esposto finora, è possibile dire che nel settore del legno l’utilizzo della formaldeide è legato soprattutto alla produzione di resine ureiche che, a loro volta, sono impiegate per addensare pannelli di svariate tipologie. Un esempio tipico è rappresentato dalle particelle dei compensato che formano i mobili in legno e i parquet.

Le etichette cui prestare attenzione

Visto l’inserimento della formaldeide nel gruppo 1 delle sostanze cancerogene redatto dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, la normativa italiana ha previsto che l’utilizzo di questa sostanza venga ridotto o, comunque, che ne venga segnalata la presenza ai consumatori. Per rendere tale operazione di consultazione più facile, sono state predisposte delle etichette di riferimento per il legno, molto simili alle più note classi energetiche degli elettrodomestici. Entrando più nello specifico, i pannelli in legno sono classificati in base alle loro emissioni di formaldeide secondo lo schema previsto dalle norme tecniche di settore indicate nell’appendice B della UNI EN 13986 e nelle altre varie norme EN di prodotto, quali, ad esempio, la EN 312 per il truciolare, la EN 622 per i pannelli di fibra e la EN 636 per il compensato. Ad ogni pannello di legno, dunque, viene assegnata una classe, che può essere E1 o E2, sulla base dei risultati emersi dalle prove iniziali di tipo e da quelle periodiche di controllo della produzione. La classe con un minore impatto sulla salute umana e, quindi, quella che rappresenta una minore quantità di formaldeide, è la E1, contraddistinta da parametri ben precisi:

  • nelle prove iniziali di tipo, i pannelli per appartenere a questa classe devono presentare emissioni nell’aria dell’ambiente di prova minori o uguali a 0,124 mg/m3. Tale misurazione avviene con il cosiddetto metodo della camera, previsto da UNI EN 717-1;
  • nelle prove di controllo della produzione, invece, è necessario che i pannelli grezzi di particelle, di Mdf (Medium density fiberboard) o di Osb (Oriented strand board) abbiano un contenuto di formaldeide minore o uguale a 8 mg/100 g di pannello essiccato in forno. La misurazione in questo caso avviene con il metodo del perforatore previsto da UNI EN 120. Per tutti gli altri tipi di pannello, ivi compresi quelli verniciati, nobilitati o placcati, le emissioni misurate con il metodo della gas analisi, UNI EN 717-2, devono necessariamente essere minori o uguali a 3,5 mg/(m3∙h).

La normativa italiana è molto chiara in tal senso, imponendo che i mobili in vendita appartengano alla sola classe E1. I consumatori, dunque, devono sempre chiedere conferma in merito alla classe del legno utilizzato per la realizzazione dei mobili che intendono acquistare, prestando massima attenzione al fatto che la classe sia la E1. In questa classe i pannelli di legno hanno, come detto, delle basse emissioni e, dunque, non causano una concentrazione di equilibrio nell’aria della camera di prova maggiore di 0,1 ppm. È questo, infatti, il limite massimo fortemente raccomandato dall’Oms, Organizzazione mondiale della sanità, per gli ambienti di vita e soggiorno.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

Quali sono gli effetti della formaldeide sulla salute umana

Come si è più volte affermato, l’esposizione umana alla formaldeide può provocare dei gravi danni alla salute. Questa sostanza, infatti, può provocare delle forti reazioni a livello cutaneo, portando a dermatiti e, nei casi peggiori, ad allergie durature. E ancora, la formaldeide può essere responsabile di una stanchezza inusuale nel soggetto che ne è venuto a contatto e può portare a fenomeni di insonnia e di forti e costanti mal di testa. Inalare formaldeide, inoltre, può causare dei danni all’apparato respiratorio conducendo, nei casi peggiori, ad asma e tosse acuta. Infine si ricorda che la sostanza in esame è stata inserita nel gruppo delle sostanze cancerogene, motivo per cui una continuata esposizione potrebbe portare alla formazione di tumori negli esseri umani.

Come si riducono le emissioni di formaldeide

Per ridurre le emissioni di formaldeide all’interno della propria abitazione il primo passo da compiere è quello di scegliere una mobilia che abbia un minore, se non nullo, impatto sul fenomeno. Questo se si ha la possibilità di scegliere i mobili, mentre nel caso in cui si vada a vivere in una casa già ammobiliata l’ideale sarebbe chiedere al proprietario la classe di riferimento dei mobili e, in presenza di elementi nocivi, chiederne la rimozione. Trattandosi di una non semplice operazione, è comunque fortemente consigliato arieggiare spesso l’ambiente per evitare che la sostanza possa stagnare. Ecco altri consigli utili per ridurre l’inquinamento dell’aria interne alle abitazione e, dunque, abbassare anche il livello di formaldeide:

  • evitare di fumare in casa in quanto, proprio dove c’è fumo di sigarette nell’aria, la formaldeide trova facile adesione all’ambiente;
  • arieggiare costantemente la casa, con focus specifico agli ambienti più utilizzati, come il bagno, la cucina e la camera da letto;
  • mantenere costante la temperatura interna della casa e sotto controllo livello di umidità che deve essere compreso tra il 40% e il 60%. L’emissione di formaldeide, infatti, aumenta in ambienti contraddistinti da temperature e umidità elevate;
  • scegliere dei detergenti e dei disinfettanti privi di formaldeide;
  • prediligere mobili in legno puro rispetto a quelli in truciolare;
  • mettere in casa delle piante che possano neutralizzare la formaldeide. Esempi sono la felce di Boston, il ficus, lo spatafllo, la dracena, l’areca palmata.