I primi dentini e il pianto dei nostri bambini per il dolore che spesso comportano. Un’esperienza che spesso convince i genitori a cercare qualche rimedio per dare un po’ di conforto ai bambini. Magari ricorrendo a trattamenti omeopatici, con i suoi ingredienti attivi fortemente diluiti. Insomma medicamenti tranquilli e non pericolosi. Almeno in apparenza, dato che la Fda, la Food and drug administration statunitense ha confermato oggi di aver trovato in questi rimedi livelli pericolosi di belladonna potenzialmente pericolosi.
Le analisi dell’Authority americana hanno evidenziato livelli variabili, anche elevati, della pianta che contiene tossine potenzialmente mortali, in compresse vendute con il marchio del Hyland.
I trattamenti omeopatici generalmente contengono ingredienti tanto diluiti da non essere certamente in grado di costituire un pericolo per gli utilizzatori. Non è certo questo il caso dei prodotti analizzati dalla Fda, prodotti dalla Hyland. “La risposta del corpo alla Belladonna nei bambini sotto i due anni di età è imprevedibile e li mette inutilmente a rischio”, ha spiegato Janet Woodcock, direttore del Centro della FDA per la valutazione e la ricerca sui medicinali. “Raccomandiamo a genitori e operatori sanitari di non somministrare queste compresse omeopatiche per la dentizione ai bambini.”
L’agenzia ha raccolto numerosi episodi di bambini che hanno registrato reazioni a questi prodotti: tra queste eruzioni cutanee, senso di svogliatezza, segnalazioni di attacchi epilettici.
I prodotti della Hyland erano stati segnalati già nel 2010 per lo stesso problema, ma l’azienda aveva sempre rifiutato di emettere un richiamo ufficiale. La società nell’ottobre 2016 aveva deciso di smettere di vendere i prodotti negli Stati Uniti, ma i negozi ne avevano ancora in magazzino.
Hyland non è l’unico produttore al centro del rapporto della FDA. Già lo scorso settembre era stato annunciato il ritiro di tutti i prodotti omeopatici per la dentizione dagli scaffali dei negozi. Un’altra società, la Raritan Pharmaceuticals, aveva richiamato i suoi prodotti dopo l’intervento dell’Authority.