Potrebbe avere effetti deleteri su sistema immunitario e addirittura essere cancerogeno. L’additivo E171, biossido di titanio, è finito nel mirino dei ricercatori dell’Istituto agronomico nazionale francese (Inra) che in collaborazione con l’Agenzia nazionale d’oltralpe per la sicurezza alimentare (Anses), il Cea, l’Università Grenoble-Alpes, il synchrotron Soleil e l’Istituto di Scienza e tecnologia del Lussemburgo hanno condotto uno studio sulla pericolosità dell’additivo studiando gli effetti sui ratti. Se è vero che i risultati dell’indagine non sono direttamente applicabili all’uomo, è anche vero che gli studiosi mettono in guardia rispetto all’utilizzo del biossido di titanio (TiO2).
Cos’è il biossido di titanio?
Il biossido di titanio appare in etichetta con la siglai E171: si tratta di un composto chimico che si presenta sotto forma di polvere cristallina incolore. E’ un additivo molto diffuso: si trova in cosmetici, dentifrici, creme solari e prodotti farmaceutici, ma anche nelle pitture e nei materiali da costruzione. Nel settore agroalimentare, è presente in alcune caramelle, biscotti, cioccolata e gomme da masticare. In genere, è utilizzato per dare un aspetto migliore agli alimenti, aumentandone la brillantezza o mediando l’effetto di altri coloranti. Già dal 2006, l’Anses ha alzato il livello di attenzione su questo additivo mentre a settembre scorso l’Efsa ha concluso la sua revisione sul biossido di titanio sostenendo che “i dati tossicologici disponibili sul biossido di titanio non indicano effetti nocivi collegati alla sua assunzione per via orale”.
Biossido di titanio e cancro
Nello studio pubblicato in questi giorni su “Scientific Reports”, per 100 giorni, i ricercatori hanno somministrato ai ratti 10 mg per ogni chilo di peso corporeo di biossido di titanio, una dose simile all’esposizione umana media. Gli studiosi hanno notato che nel gruppo di ratti sani esposto all’additivo, 4 su 11 hanno sviluppato delle lesioni pre-neoplastiche spontanee. “Queste conclusioni – fanno sapere i responsabili dello studio – dimostrano che l’assunzione di biossido di titanio è associata ad una fase iniziale della carcinogenesi del colon retto negli animali. Tanto basta – concludono – per sollecitare uno studio approfondito sul tema”.