Scopriamo il miglio, il cereale dell’anno per l’Onu

MIGLIO

Il 2023 è l’anno internazionale del miglio. L’Onu ne incentiva la produzione e la diffusione per contrastare la fame e ne sostiene le colture biologiche. Dietro questa scelta ci sono motivazioni legate alle proprietà e ai benefici di un cereale adatto anche in caso di intolleranze.

 

Il miglio è il cereale dell’anno. Lo ha decretato l’Onu, adottando una risoluzione nel corso della 75esima Assemblea generale, che ha dichiarato il 2023 “anno internazionale del Panicum miliaceum”, dunque International Year of Millets, IYM.

Questa proposta è stata avanzata dall’India, primo paese produttore di miglio (9,4 milioni di tonnellate all’anno).

L’Organizzazione delle Nazioni Unite auspica maggiori sforzi nella produzione, date le sue proprietà nutrizionali e la resilienza nell’adattamento ai cambiamenti climatici, in un’epoca nella quale i sistemi agroalimentari globali affrontano sfide per nutrire una popolazione in continua crescita.

Viene ritenuto un cereale resiliente perché fornisce un’opzione economica e nutriente. Esso comprende un gruppo eterogeneo di cereali, nonché importante fonte di nutrimento per milioni di persone nell’Africa sub-sahariana e in Asia ed è nelle tradizioni dei popoli indigeni. Non a caso Qu Dongyu, direttore generale della Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), ne ha esaltato “gli incredibili valori ancestrali e nutrizionali, tali che può svolgere un ruolo importante e contribuire ai nostri sforzi collettivi per responsabilizzare i piccoli agricoltori, raggiungere lo sviluppo sostenibile, eliminare la fame, adattarsi ai cambiamenti climatici, promuovere la biodiversità e trasformare i sistemi agroalimentari”, meno intensivi e più ricercati.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

Secondo gli alti rappresentanti della principale organizzazione intergovernativa, una maggiore produzione potrà sostenere i mezzi di sussistenza dei piccoli agricoltori e fornire posti di lavoro dignitosi per donne e giovani. Le entrate create possono stimolare la crescita economica, con la possibilità di un’alternativa ai cereali salutari, contenendo i rischi associati agli shock di produzione, come quello causato dall’invasione russa in Ucraina, a discapito delle nazioni più povere, in particolare quelle africane.

“L’Anno Internazionale è un promemoria per sostenere e sviluppare questa importante coltura. E offre un’opportunità unica per sensibilizzare e dirigere l’attenzione politica sui benefici nutrizionali”, spiega Qu, ricordando anche il legame del tema alimentazione con gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

 

Le proprietà nutrizionali

Questo cereale è originario del Nord Africa, appartenente alla famiglia delle Poaceae. Gli esperti dell’Irccs Humanitas hanno analizzato i valori nutrizionali contenenti in una porzione da 100 grammi, che apporta 378 calorie.

Dunque, contiene:

  • 8,67 g di acqua;
  • 3,27 g di proteine;
  • 11,02 g di lipidi (fra cui 0,723 gr di acidi grassi saturi, 0,773 di acidi grassi monoinsaturi e 2,134 di acidi grassi polinsaturi);
  • 72,85 g di carboidrati (8,5 dei quali in fibre);
  • 4,720 mg di niacina;
  • 0,421 mg di tiamina;
  • 0,384 mg di vitamina B6;
  • 0,290 mg di riboflavina;
  • 0,05 mg di vitamina E;
  • 85 microgrammi di folati;
  • 0,9 microgrammi di vitamina K;
  • 285 mg di fosforo;
  • 195 mg di potassio;
  • 114 mg di magnesio;
  • 8 mg di calcio;
  • 5 mg di sodio;
  • 3,01 mg di ferro;
  • 1,68 mg di zinco.

 

Possibili benefici e controindicazioni

La salute del cuore

È un alimento alleato della salute del cuore, grazie alla presenza di grassi polinsaturi, con benefici per la salute cardiovascolare.

Il controllo del colesterolo

Le fibre e i minerali aiutano a monitorare i livelli di colesterolo nel sangue.

 La salute delle ossa e dei denti

Apporta nutrienti alleati della salute delle ossa e dei denti.

Maggiori funzionalità intestinali

Le sue fibre aiutano anche a controllare i livelli di zucchero nel sangue e a regolarizzare la funzionalità intestinale.

Riduce il rischio calcoli e tumori

Un’alimentazione ricca di fibre aiuta a ridurre il rischio di cancro del colon. Mentre le fibre insolubili (presenti in questo cereale) aiutano a prevenire i calcoli alla cistifellea.

Fa bene in gravidanza

L’apporto di vitamine del gruppo B promuove il buon funzionamento del metabolismo e i folati sono importanti per lo sviluppo del sistema nervoso durante la gestazione.

Proprietà ottime per i celiaci

È indicato per i celiaci o per chi soffre di altre forme di allergie o intolleranze al glutine, anche perché non è imparentato con il grano, è un alimento indicato per i celiaci.

Non contiene glutine, per cui la predisposizione alla panificazione è minore rispetto alle farine di orzo, frumento e segale. Quando viene combinato con il grano (o la gomma arabica nel caso di prodotti per celiaci), può essere utilizzato per produrre pane lievitato. Da solo, può venire utilizzato per “schiacce” non lievitate.

 

Meglio se consumato tiepido o macinato

Nella medicina tradizionale cinese viene considerato un alimento tiepido, meno riscaldante dell’avena. Essendo ricco di lipidi, lo stoccaggio sotto forma di fiocchi o farina è limitato nel tempo, mentre si conserva a lungo in chicco. È quindi consigliabile macinare i chicchi al momento dell’uso.

È reperibile tutto l’anno

Come cereale da granella va raccolto prima della maturazione in quanto la pannocchia si sgrana facilmente. Va perciò mietuto precocemente e trebbiato dopo la completa essiccazione. Le rese sono dell’ordine di 1-2 tonnellate ad ettaro.

Come cereale foraggero va raccolto all’inizio della spigatura se utilizzato come foraggio verde, oppure alla maturazione cerosa se destinato all’insilamento. La produzione di massa verde è dell’ordine di 15-25 tonnellate per ettaro.

Date le sue esigenze termiche, leggermente superiori a quelle del mais, si coltiva nelle regioni temperate, a ciclo primaverile-estivo. La semina si effettua a partire dalla primavera avanzata (fine aprile). Dal momento che ha un ciclo produttivo piuttosto breve (2-3 mesi),  si presta per la semina in secondo raccolto in estate, dopo la raccolta di un cereale o di un erbaio autunno-primaverile.

La coltivazione si pratica secondo gli stessi criteri del sorgo, come coltura da granella o da foraggio, impiegando nel primo caso 5–15 kg di seme per ettaro, nel secondo caso 30–40 kg per ettaro. La semina può essere fatta con seminatrice a righe. Per la concimazione si può impiegare un concime fosfo-azotato oppure un ternario con rapporto ottimale fra azoto, fostoro e potassio. L’eventuale irrigazione può essere condotta con interventi di soccorso.

Dunque, la produzione è tanta, perciò in commercio è reperibile tutto l’anno ed è versatile in cucina.

Depurativo e antistress

Il suo considerevole contenuto in lecitina e colina lo rende particolarmente adatto alle persone sedentarie, chi è dedito a lavori intellettuali e ai convalescenti. È un cereale alcalino, quindi facile da digerire, per questo indicato in caso do acidità di stomaco e gastrite.

È ottimo dopo il consumo di pasti eccessivi o abbondanti, poiché non ingolfa, anzi favorisce il transito intestinale grazie all’apporto di fibre, motivo per il quale è considerato un lassativo naturale in caso di stitichezza, stipsi e costipazione. Assorbe acqua e ha un importante effetto sull’idratazione del colon.

Ha poche controindicazioni

Non risultano interazioni tra il consumo di questa graminacea e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. In caso di dubbi è bene chiedere consiglio al proprio medico.

Uno studio del 2009 (Qui i risultati: https://xapedia.it/endocrinologia/show.php?a=14927&l=p&w=Perossidasi+tiroidea) ha rilevato una stretta correlazione tra celiachia e tiroidite autoimmune nei pazienti in età pediatrica. Il miglio è un blando inibitore della perossidasi tiroidea, l’enzima coinvolto nella sintesi degli ormoni tiroidei, quindi non dovrebbe venire consumato in grandi quantità da chi soffre di problemi alla tiroide.

 

Più benefici con il miglio integrale

Oltre a tutte le proprietà elencate, è anche un’ottima fonte di lignani, propri dei tessuti legnosi, quindi di origine naturale che aiutano a mantenere un cuore sano e a potenziare le difese immunitarie. Queste sostanze le ritroviamo in quasi tutti i cereali, in particolare nelle germe di grano, ma anche frumento, riso, crusca, luppolo, semi di lino e sesamo, olio di oliva, frutti di bosco, mirtillo, ciliegia e pappa reale.

Questi elementi sono particolarmente abbondanti nel miglio integrale, perciò vengono convertiti nell’intestino umano in enterolattone, molecola dagli effetti potenzialmente protettivi sia contro le malattie cardiache che contro alcune forme tumorali.