DuPont dovrà risarcire un uomo che si è ammalato di cancro ai testicoli per aver respirato per anni l’acido perfluorottanoico, noto come Pfoa, prodotto da uno dei suoi stabilimenti industriali. Lo ha deciso un giudice dell’Ohio che ha stabilito anche l’entità dell’indennizzo pari a 10,5 milioni di dollari.
Negli Usa è un probabile cancerogeno, in Europa no
L’Agenzia americana per la protezione dell’ambiente ha definito, nel 2006, il Pfoa come “probabile cancerogeno”: un’etichetta che non lascia spazio a interpretazioni diverse e che ha trovato conferma, nel 2010, in uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della britannica University of Exeter e pubblicato sulla rivista “Environmental Health Perspectives” che ha dimostrato che livelli elevati di questa sostanza nel sangue sono collegati a un maggior pericolo di sviluppare malattie alla tiroide. Soprattutto nelle donne, più sensibili ai problemi della ghiandola endocrina, il rischio risulterebbe raddoppiato. Un approccio non condiviso dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (l’Efsa) che in un parere del 2008 – in cui valutava l’esposizione umana al Pfoa e al Pfos – è giunta alla conclusione che è improbabile che questi due inquinanti ambientali possano avere effetti negativi sulla salute della popolazione in generale in Europa, poiché l’esposizione dietetica a queste due sostanze chimiche è inferiore alle rispettive Tdi (la dose giornaliera tollerabile).
Altri risarcimenti
Non è la prima volta che DuPont è costretta a risarcire delle persone che si sono ammalate a causa dell’esposizione ambientale al Pfoa. Ad ottobre 2015 l’azienda ha dovuto versare un assegno da 1,6 milioni di dollari ad una donna che ha dimostrato al correlazione tra il cancro al rene e l’esposizione alla sostanza. A luglio 2016, invece, il risarcimento è stato di 500 mila euro a favore di un uomo che ha sviluppato un cancro ai testicoli.
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