Conosciute per essere le fonti di energia domestica a più basso consumo, adesso anche le lampadine al led finisco sul banco dell’accusa: secondo uno studio francese, infatti, sono dannose per la vista. La fototossicità dei diodi emettitori di luce a dosi molto elevate è già stata documentata e provata, ma questa nuova ricerca condotta da Arthur Krigel e pubblicata su Elzevier, mirava a testare la tossicità del led allo stesso livello di luminosità che viene utilizzata quotidianamente in case o luoghi di lavoro.
Danni per esposizione prolungata
Lo studio è stato svolto testando per 24 ore quattro livelli di luminosità su due tipi di topi, per misurarne la degenerazione dei fotorecettori. Come riporta Le Monde, che ha dedicato un servizio di analisi alla ricerca,  l’esposizione a livelli molto elevati (6000 lux) della luce emessa dai diodi, conferma quanto studi precedenti dicevano: il grande numero di danni, sia nei ratti albini che sui ratti non albini. La novità sta negli effetti con livelli di illuminazione inferiori.  A differenza di altri tipi di fonti di luce testate (lampade fluorescenti, tubi fluorescenti a catodo freddo), la squadra ha trovato una perdita dei fotorecettori nei ratti non albini dopo una prolungata esposizione di ventiquattro ore. La squadra quindi ha sottoposto i due tipi di ratti all’esposizione ciclica per periodi di una settimana e un mese, alternando 15 ore di illuminazione con 12 di buio. Dopo trenta giorni, solo i ratti albini, i cui occhi sono più sensibili e fragili, hanno mostrato una perdita dei fotorecettori. I topi “normali”, invece hanno subito lesioni solo da una luminosità di almeno 1500 lux, un livello tre volte superiore all’esposizione media dell’uomo.  Inoltre, le lesioni ai ratti albini riguardano principalmente le luci blu e verdi emesse dal diodi. I ratti esposti a 500 lux di una luce bianca emessa dai Led, invece, non hanno registrato alcuna differenza con i topi del gruppo di controllo.
Ricerche parziali
Il dato più interessante dello studio è dunque la degenerazione vista nei ratti “normali”, quando vengono esposti per ventiquattro ore. Un dato che potrebbe essere da non sottovalutare per chi lavora per lunghi turni in ambiente costantemente illuminati a led. Sembra che la luce emessa dai led sia più dannoso che altri tipi di illuminazione quando l’esposizione è prolungata e le pupille si dilatano per l’esperienza. Anche se è troppo presto per delle conclusioni sui rischi reali della tecnologia a led sui nostri occhi, questi risultati indicano un fastidio superiore rispetto ad altre tecnologie di illuminazione, in particolare con l’esposizione prolungata. Come ricordato dagli autori, molti fattori influenzano l’esposizione e la fototossicità di luce (il diametro delle pupille, la geometria del volto, la frequenza e l’intensità , la durata dell’esposizione, età o il colore dell’iride). Essi sottolineano inoltre che l’esposizione alla luce prodotta dai Led non è stata oggetto di numerosi studi. Ulteriori ricerche saranno necessarie per chiarire gli effetti di questo tipo di illuminazione sull’occhio umano.