In che modo si paga il bollo auto prima immatricolazione: quali sono le procedure da seguire e le scadenze previste. La regola del frazionamento, il calcolo e gli incentivi previsti da alcune Regioni italiane per i veicoli a basso impatto ambientale.
Nel momento in cui si decide di acquistare un’automobile nuova è necessario effettuare una serie di pratiche rese obbligatorie dalla legge. Si tratta, più nello specifico:
- dell’iscrizione del mezzo nel Pubblico registro automobilistico, il Pra;
- della sottoscrizione dell’assicurazione auto obbligatoria;
- del versamento del bollo auto prima immatricolazione.
Soffermiamo in questa fase la nostra attenzione proprio su quest’ultimo adempimento, rivolto al pagamento della tassa automobilistica che deve essere versato da ogni proprietario al momento dell’immatricolazione. La competenza di questo tributo è regionale, per cui ci si dovrà rivolgere agli uffici di competenza del proprio territorio di residenza. Quanto ai costi, trattandosi di una tassa regionale, è possibile dire che questi possono variare da territorio a territorio e in base al tipo di veicolo in questione, mentre la scadenza – dopo il pagamento della prima immatricolazione – è annuale.
Pagare il primo bollo auto: le procedure
Da quanto già detto, il pagamento del bollo auto prima immatricolazione è un passaggio molto importante in quanto rappresenta un elemento essenziale per la messa in strada del veicolo. Per adempiere tale obbligo, il proprietario della nuova automobile può seguire diverse strade, alcune più sicure altre meno (in quanto riservate al versamento delle quote annuali di bollo). Il consiglio, dunque, è di rivolgersi all’agenzia Aci, Automobile club Italia, del proprio territorio di competenza che ha gli strumenti necessari per calcolare eventuali inesattezze nell’importo della tassa, garantendo al proprietario la possibilità di pagare le cifre dovute e non eventuali sovrapprezzi. In alternativa, ci si può rivolgere alle agenzie pratiche auto che, quotidianamente, si occupano di questo tipo di pratiche.
Da evitare sono, invece, le pratiche che prevedono il pagamento del bollo auto prima immatricolazione presso le Poste Italiane. Benché sia una modalità consentita e riconosciuta , non rappresenta un metodo sicuro quando il versamento rappresenta il saldo della prima tassa automobilistica per l’immatricolazione. Pagando alle Poste, per l’automobilista non sarà possibile effettuare un calcolo preciso dell’importo dovuto, ma si avrà solo l’opportunità di compilare un bollettino standard. Ci potrebbero essere problemi nella quantificazione degli importi e, di conseguenza, grane per il proprietario del veicolo. Inoltre non tutte le Regioni Italiane sono convenzionate con l’Aci e, dunque, gli enti territoriali potrebbero non permettere il pagamento del bollo auto alle Poste.
Ad ogni modo, ancor prima di rivolgersi a qualsiasi degli enti prima indicati, è molto utile effettuare un calcolo di quanto si dovrà effettivamente pagare. Per farlo uno strumento pratico e veloce è rappresentato dal calcolatore predisposto da Aci sul proprio sito internet o quello dell’Agenzia delle Entrate. Andranno inseriti i dati propri e del veicolo, con il sistema che potrà rapidamente fornire tutti i dettagli sull’importo dovuto dal cittadino per la tassa automobilistica regionale.
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Bollo auto prima immatricolazione: tempi e scadenze
Trattandosi di una tassa obbligatoria è necessario che il proprietario del veicolo provveda a pagare nei tempi e nei modi previsti dalla legge. Come detto, il bollo auto prima immatricolazione è una tassa che deve essere corrisposta alla propria Regione di residenza quando si acquista un nuovo veicolo e, per legge, deve essere versata entro il primo mese dall’immatricolazione del veicolo. A tale regola generale, tuttavia, è prevista un’eccezione che facilita il pagamento. Più nello specifico, se l’immatricolazione del nuovo veicolo è stata eseguita negli ultimi dieci giorni del mese in corso, allora la scadenza per il pagamento del bollo viene fatta slittare all’ultimo giorno del mese seguente. Si ricorda, inoltre, che anche in presenza di questa deroga, il proprietario deve comunque pagare per intero il mese. Per rendere più comprensibile questo passaggio si fa ricorso ad un esempio pratico. Immaginiamo che un soggetto acquisti una nuova automobile il 29 marzo e che la immatricoli il 30 marzo e il 24 aprile. In questo caso specifico, grazie alla deroga prima descritta, la tassa automobilistica potrà essere pagata entro il 29 aprile. Questa è l’applicazione della deroga a livello generale, anche se si sottolinea che vi sono delle Regioni nelle quali tale pratica è applicata in maniera diversa: si tratta, più nello specifico, della Lombardia e del Piemonte che consentono l’immatricolazione anche fino all’ultimo giorno del mese successivo all’immatricolazione.
Oltre alle scadenze del bollo, è importante ricordare che la legge prevede anche l’applicazione di determinati limiti temporali nella validità della tassa automobilistica che risentono principalmente della potenza del veicolo. Ecco dunque che:
- per veicoli con potenza superiore a 35 kw il pagamento del primo bollo auto deve essere effettuato per un periodo superiore o uguale agli 8 mesi e fino alla prima scadenza stabilita per il rinnovo, nei mesi di aprile, agosto e dicembre;
- per i veicoli con potenza pari ai 35 kW il pagamento del bollo auto prima immatricolazione deve essere effettuato per almeno sei mesi fino alla scadenza dei mesi di gennaio o luglio. Tale principio riguarda però le sole automobili ed esclude gli altri veicoli come autocarri, motoveicoli e altre tipologie di vetture che hanno scadenze per il pagamento del bollo prima immatricolazione diverse.
Si ricorda, inoltre, che il mancato pagamento del bollo auto prima immatricolazione comporta delle conseguenze per il proprietario dell’automobile. Quest’ultimo, infatti, può essere assoggettato a sanzioni di natura pecuniaria o, nei casi più estremi, al ritiro del veicolo.
Il frazionamento del bollo auto prima immatricolazione
Ogni organo regionale ha previsto dei mesi specifici nei quali è necessario pagare questo tributo, con gli automobilisti che potrebbero chiedersi come fare se il mese di acquisto dell’auto non corrisponde con quello previsto dalla Regione. Se, ad esempio, si acquista un’automobile ad agosto, ma il termine di pagamento regionale è fissato a dicembre, cosa è necessario fare?
Iniziamo subito col dire che in questo caso specifico l’automobilista non corre il rischio di incappare in sanzioni per il mancato pagamento in quanto alla sua situazione verrà applicata la cosiddetta regola del frazionamento. Questa consente ai proprietari delle auto di nuova immatricolazione di pagare il bollo solo per i mesi in cui è avvenuto l’effettivo possesso senza dover corrispondere delle quote non dovute. Per l’applicazione della regola del frazionamento si segue un semplice calcolo matematico che prevede di moltiplicare l’importo annuale del bollo dovuto alla Regione di residenza per i mesi di copertura, ivi compreso il mese corrente. Il risultato ottenuto dovrà essere diviso per i 12 mesi dell’anno e così si otterrà la cifra precisa che l’automobilista deve versare. Dunque se immaginiamo che l’importo annuale del bollo dovuto alla Regione sia di 100 euro e i mesi di copertura, compreso quello corrente, siano 8, dal risultato della moltiplicazione di questi due fattori uscirà il valore di 800 euro. Tale somma va divisa per 12 mensilità, con l’importo dovuto dall’automobilista che sarà di 66,60 euro. Tale valore, come detto, non tiene conto dei mesi in cui l’automobilista non aveva il possesso del veicolo.
Quasi tutte le Regioni italiane sono solite prevedere tre scadenze annuali per il pagamento del bollo auto. Queste cadono solitamente nei mesi di aprile, agosto e dicembre. Se ne deduce che, ad esempio, un veicolo immatricolato a settembre dovrà pagare 4 mensilità per arrivare alla prima scadenza utile, ovvero dicembre.
Incentivi e sconti per il bollo auto previsti dalle Regioni
Molto spesso le Regioni, al fine di incrementare l’economia interna e favorire l’acquisto di nuovi automobili da parte dei cittadini, prevedono delle agevolazioni e degli sconti rivolti a specifiche tipologie di veicoli, come ad esempio quelli con motori a minore impatto ambientale. Prima di acquistarne uno nuovo, dunque, può essere utile informarsi su quali potrebbero essere le agevolazioni sulla tassa di possesso dell’automobile previste dalla propria Regione di residenza. I veicoli elettrici, ad esempio, godono praticamente ovunque dell’esenzione per il pagamento del bollo auto per i primi 5 anni, quelli a metano o a Gpl hanno invece uno sconto del 75% sul prezzo finale.