Nell’ambito di Expo2015, Coop organizza il 9 luglio l’iniziativa “We, not me. Il cibo di tutti”. L’incontro – che si collega idealmente alla Giornata internazionale delle Cooperative – darà lo spunto per confrontarsi sui temi dell’uguaglianza, dello sviluppo sostenibile e di un’economia giusta e partecipativa. Attraverso il racconto di alcune esperienze di cooperazione particolarmente significative si traccerà il percorso virtuoso del modello cooperativo che oggi più che mai si pone quale alternativa alle tradizionali politiche economiche, che la crisi mondiale ha dimostrato essere inefficaci. Quantomeno se si mira a realizzare un futuro più equo e condiviso.
“L’intento dell’iniziativa è proprio quello di aprire un confronto sulla cooperazione vista da molteplici angolazioni: economica, sociale e filosofica”, ci spiega Massimo Bongiovanni, vicepresidente Ancc-Coop.
Le testimonianze delle tre cooperative invitate a partecipare all’incontro serviranno proprio per raccontare realtà di economia partecipativa che si svolgono con successo da tanti anni e dimostrano con i fatti che questo tipo di economia funziona su scala mondiale.
Come sottolinea Bongiovanni “i due aspetti, quello delle esperienze peculiari e settoriali e quello della cooperazione su grandi temi e su scala globale, sono assolutamente collegati ed è ora di rifiutare nettamente la marginalizzazione in cui qualcuno tenta ancora di confinare l’economia partecipativa. In Italia, ad esempio, la Coop è leader nella grande distribuzione, riuscendo a coniugare la componente sociale-valoriale con una capacità economica reddituale di dimensioni importanti”. Insomma, la cooperazione è un modello vincente quando sa esprimere al meglio la sua mission.
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Le testimonianze delle cooperative
Le esperienze che saranno raccontate durante la giornata organizzata a Expo sono quelle della Cooperativa Norandino (Perù), della Sewa Federation (India) e di Park Slope (New York).
La cooperativa peruviana Norandino, nata nel 1995, raccoglie oltre 7.500 piccoli produttori di 24 cooperative presenti nel territorio nel Nord del Perù che coltivano caffè e zucchero di canna nelle terre un tempo controllate dai narcotrafficanti.
Nata nel 1992, la cooperativa Sewa è invece la prima organizzazione dedicata alle donne presente in India (Guyat); è composta da 106 cooperative e la sua missione è quella di aiutare più di 100.000 donne all’interno della struttura stessa attraverso lo svolgimento di differenti attività economiche: catering, credito finanziario, assistenza per bambini e servizi per le case, piantagione di alberi.
Infine, Park Slope, la cooperativa nata nel 1973 nel cuore di Brooklin la cui missione è quella di assicurare buon cibo a basso costo per i membri lavoratori. Negli anni 70, infatti, chi abitava in quella zona doveva uscire dal quartiere per fare la spesa. Per ovviare a questo disagio, un movimento popolare di hippies aprì un negozio di alimentari, invitando le persone a partecipare non solo per la parte di acquisto della merce ma anche per la vendita, mettendo a disposizione parte del loro tempo per lavorare in negozio. Una scommessa, vinta, che si è tradotta nella cooperativa che oggi tutti conoscono.